I ministri dell'agricoltura Ue
decidono di andare avanti sulla riforma del biologico. Senza
però aver sciolto i nodi che impediscono un accordo tra i Paesi
e che nelle ultime settimane hanno bloccato il dossier. La
"maggioranza delle delegazioni vuole continuare", ha
sintetizzato Clint Camilleri, ministro dell'agricoltura di
Malta, che guida il Consiglio in questo semestre. Il nuovo
programma della presidenza prevede incontri bilaterali con le
delegazioni nazionali (come all'inizio del semestre), un nuovo
testo da presentare entro il 21 giugno e approvare il 26, in
modo da consentire almeno una seduta negoziale con il Parlamento
prima della fine del semestre di presidenza maltese.
Durante il dibattito di orientamento tenuto stamattina, sono
state poche le delegazioni che hanno esplicitamente chiesto alla
Commissione di ritirare la bozza con le nuove regole per il
settore bio presentata nel 2014. Il commissario Ue
all'agricoltura Phil Hogan aveva proposto di stralciare le due
questioni più controverse del dossier, ovvero i residui
accidentali di pesticidi e il riconoscimento bio a colture
cresciute in particolari condizioni in serra. Proposta ben
accolta solo da un pugno di Stati (Germania, Irlanda e Olanda).
Si ritorna quindi alla strategia promossa dalla presidenza
maltese a gennaio: incontri bilaterali, stesura del testo e
richiesta di mandato a negoziare. Ma, a differenza di inizio
anno, questa volta i giorni ancora a disposizione per uscire
dall'impasse sono contati.
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