"E' evidente che la governance economica europea - aggiunge - dev'essere riformulata nell'ottica del cambiamento di paradigma di questi ultimi mesi, tenendo conto che il nostro continente è caratterizzato da una crescita fragile ed incerta, una pericolosa deflazione e da una strutturale disoccupazione.
Non possiamo pensare - prosegue Danti - che tutte le prospettive di ripresa siano fondate sul piano Juncker, serve anche un incoraggiamento della spesa intelligente da parte degli Stati.
No ad una flessibilità astratta, ma una spesa virtuosa che faccia da moltiplicatore allo stesso piano Juncker e contribuisca a costruire una ripresa duratura basata sull'economia reale di imprese e manifattura, un forte e più coeso mercato interno, ricerca, digitale e innovazione".
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