I 28 poi sottolineano che "la prevista messa in atto del risultato del voto rischia di minare il cuore stesso delle relazioni tra Svizzera e Ue", di far decadere gli accordi bilaterali e "getta un dubbio sull'associazione della Svizzera" agli accordi di Schengen e Dublino, nonché alla partecipazione della Svizzera ad una serie di programmi tra cui quelli per la ricerca ed Erasmus.
Nelle conclusioni del Consiglio è scritto inoltre che "alcun nuovo accordo per la partecipazione della Svizzera al mercato unioc" potrà essere fatto se non sarà finalizzato il cosiddetto "accordo quadro interistituzionale". E viene precisato che se sarà violato il principio della libertà di circolazione delle persone il Consiglio "si riserva il diritto di mettere fine ai negoziati" sull'accordo quadro stesso.
Nota leggermente positiva, i 28 si "felicitano" per la decisione annunciata dalla Svizzera di adottare le norme mondiali sullo scambio automatico di informazioni finanziari, ma invita la Confederazione a metterla in atto, cosa che non è ancora avvenuta nonostante fosse prevista la chiusura della questione entro il 2014.
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