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Ue-Giappone: accelerano negoziati, target resta intesa in 2015

Nodi accordo libero scambio Igp, auto, protezione investimenti

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Accelerano i negoziati Ue-Giappone, confermando l'obiettivo di chiudere entro fine anno con un'intesa di principio l'accordo di libero scambio, in linea con quanto auspicato dal premier giapponese Shinzo Abe. E' quanto emerge alla fine del nono round negoziale a Bruxelles, che ha fissato già le prossime tappe: a fine marzo un incontro intersessione a livello tecnico, a fine aprile un vero e proprio round a Tokyo, a fine maggio il vertice Ue-Giappone,poi un'altra sessione tra giugno e luglio, un'ulteriore a settembre e a seguire, affermano fonti comunitarie, "tanti altri round quanti ne saranno necessari per chiudere entro fine anno se vediamo che ci sarà la possibilità concreta di accordo". 

 

Diversi i nodi che le due squadre di negoziatori devono sciogliere, tra cui Igp, auto e protezione degli investimenti, su cui pesa la pressione esercitata dai contemporanei negoziati in corso per gli accordi di libero scambio con gli Usa e Ue. Sul fronte delle indicazioni di origine protetta Tokyo ha adottato una legge "che può aiutare a dare un quadro legale alle discussioni" con l'Ue, spiegano le fonti comunitarie, ma ancora non si sa "come verrà concretamente attuata". In ogni caso "non ci aspettiamo una forte resistenza alle nostre richieste di protezione delle indicazioni geografiche, perché quasi tutti i nomi non sono utilizzati in Giappone", anzi "pensiamo di poter avanzare con un buon accordo per l'Ue" e per questo "siamo pronti a considerare sensibilità specifiche giapponesi in aree in cui noi non esportiamo o quasi".

 

Tokyo ha indicato come aree sensibili per sé la carne suina, bovina, zucchero, latte e amidi. Sul fronte auto, invece, "l'obiettivo è raggiungere un piano di gioco comune in entrambi i mercati", hanno spiegato le fonti, in particolare nelle barriere tariffarie e non. Quanto a un periodo transitorio, al momento non è ancora stato preso in considerazione "perché non siamo ancora arrivati a questo stadio delle discussioni". Per quanto riguarda invece la clausola per la protezione degli investimenti nella regolamentazione delle dispute (Isds), questa è oggetto di una "chiara richiesta" da parte del Giappone e rientra nel mandato negoziale della Commissione, ma è ora in battuta di arresto dopo le polemiche legate al Ttip dove il suo negoziato è al momento sospeso.

 

 

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