"Abbiamo presentato un emendamento al bilancio 2015 - spiega Costa - volto a trasformare il progetto pilota del 'Media Freedom Monitoring Tool' in un'azione preparatoria estesa a tutti i Paesi UE, ma l'obiettivo finale è ottenere una linea permanente di bilancio". Lo strumento di monitoraggio del Pluralismo dei Media è stato infatti creato dalla Commissione Europea nel 2009 e destinato inizialmente a nove paesi dell'Unione. Ad esso sarebbe dovuta seguire una Comunicazione che, ha rimarcato Costa, "ci dispiace rilavare, non è mai stata varata".
La Presidente della Commissione Cultura si è detta invece convinta che "la libertà dei media e il pluralismo sono valori fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea" ma anche "che i media svolgono un ruolo essenziale nel garantire la trasparenza e la responsabilità nella nostra democrazia: vi è una stretta connessione tra la libertà e il pluralismo dell'informazione, la democrazia e la partecipazione politica. A fronte di questo, la situazione in molti Stati Membri è ancora molto problematica".
Ungheria, Bulgaria, Romania e Estonia tra quelli citati, per motivi diversi, da Costa, insieme a Regno Unito e Italia.
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