RIGA - E' saccente, arrogante e pretende di dare lezioni anche ai suoi colleghi dell'Eurogruppo, praticamente tutti con molta più esperienza di lui: il rapporto tra Yanis Varoufakis e gli altri 18 colleghi della zona euro, difficile fin dal principio, è arrivato oggi al capolinea. La pazienza dei ministri, messa a dura prova anche nelle precedenti riunioni, è finita, e il misurato ambiente dell'Eurogruppo si è trasformato in un ring dove il greco da solo contro tutti è andato KO.
"L'elevata frustrazione era l'umore generale" della riunione di oggi già dal suo avvio. I ministri credevano di poter chiudere un accordo entro fine aprile, e invece si sono ritrovati di fronte all'ennesimo rinvio. Ma la misura si è rapidamente colmata quando, con un intervento di oltre 15 minuti, quindi molto più lungo della media, Varoufakis ha fatto una nuova 'lezioncina' ai colleghi. "I suoi non sono interventi ma vere e proprie lezioni", lamenta una fonte presente nella sala. La sua ennesima spiegazione della situazione greca ha fatto scattare più di qualcuno: "siamo stanchi", avrebbe detto un ministro, "infastiditi", ha fatto eco un altro, fino a chi si sarebbe spinto molto più in là fino all'attacco personale.
Perditempo, giocatore d'azzardo, dilettante: queste le definizioni più dure usate nel contesto solitamente compassato dell'Eurogruppo. Ma tale è ormai la sfiducia, che l'Eurogruppo ha comunicato l'esito della riunione direttamente al premier Tsipras, 'bypassando' Varoufakis, "per assicurarsi che il messaggio arrivi corretto". Agli occhi dell'Europa, spiegano le fonti, Tsipras viene visto come "molto più aperto e disponibile" a negoziare di Varoufakis, che invece resta "molto più fermo sulle sue idee". Un modo di fare che ha innervosito i colleghi e i negoziatori fin dall'inizio e che ha progressivamente raffreddato la disponibilità dei ministri, fino al gelo dimostrato oggi, per alcuni sfociato in vera e propria ostilità. I tecnici dell'Eurogruppo non nascondono che a Varoufakis preferiscono Yannis Dragasakis, il vicepremier più mite anche caratterialmente.
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