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Risale la tensione sul gas, slitta l'accordo Ucraina-Russia

Delusione Ue ma forniture garantite, si riprova a settembre

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Tornano a ravvivarsi le tensioni sul gas tra Russia e Ucraina che, nonostante gli sforzi di mediazione Ue, non sono riuscite a trovare un accordo per un nuovo pacchetto dopo quello giunto in scadenza ieri. Rubinetti quindi di nuovo chiusi dalle 10 di stamattina, ma Bruxelles rassicura: le forniture all'Europa "non sono in pericolo", e l'inverno è ancora lontano perciò Kiev avrà tempo e mezzi per riempire le sue riserve di gas. Le discussioni intanto continueranno con l'intenzione di un altro trilaterale "a settembre" per riprovare a chiudere l'intesa.

 

Nonostante diversi incontri a livello tecnico a Bruxelles per preparare il terreno e avvicinare le posizioni, il trilaterale Russia, Ucraina e Commissione Ue convocato a Vienna si è concluso con un flop. Provocando una "delusione" e una "frustrazione" apertamente manifestate dal vicepresidente della Commissione Ue Maros Sefcovic, mediatore tra le parti. Principale nodo il prezzo del gas, in particolare lo sconto relativo ai dazi. Gazprom ha proposto un ribasso di 40 dollari contro i 100 chiesti da Naftogaz in linea con il precedente pacchetto. L'ad di Gazprom, Alexei Miller, non ha lasciato margini: la società russa "non ha mai cambiato né mai cambierà il meccanismo del prezzo per le forniture di gas all'Ucraina prima della fine del 2019", quando giunge a scadenza l'attuale contratto, mentre l'ammontare dei dazi può essere "definito su basi trimestrali dal governo russo" in quanto "diritto sovrano".

 

"Ci viene offerto un prezzo più alto di quello del gas europeo", ha attaccato il ministro dell'energia ucraino Volodimir Demchysyn. Con l'attivazione del 'reverse flow' da Polonia, Ungheria e soprattutto Slovacchia, che rivendono all'Ucraina il gas acquistato dalla Russia, Kiev può ora approvvigionarsi di 1,8 mld di metri cubi di gas al mese a prezzi migliori di quelli impostile da Mosca. Ed è questo il piano per riempire le riserve di gas durante l'estate in vista dell'inverno: al momento piene per 12 mld di metri cubi, devono raggiungere i 19 per ottobre.

 

L'approvvigionamento dei 7 mancanti in 3 mesi e mezzo potrà quindi facilmente provenire dai paesi Ue e dalla produzione nazionale ucraina. "La situazione è molto diversa da un anno fa", ha sottolineato Sefcovic, assicurando anche "un impegno chiaro sia da parte ucraina che russa a fare in modo che i flussi verso l'Europa continuino in modo fluido e ininterrotto". A lasciare la porta aperta per uno sblocco a settembre, il fatto che "entrambe le parti intendono ripetere l'esperienza positiva dell'inverno scorso, il primo senza gravi drammi per il gas".

 

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