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Clima: sindaci Ue in pista, almeno 40% taglio CO2 per 2030

Nuovo Patto ad ottobre, intanto italiani i più numerosi per 2020

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Il 'Patto dei sindaci' è pronto a lanciare un nuovo guanto di sfida: tagliare almeno il 40% di CO2 per il 2030. La cerimonia, prevista ad ottobre a Bruxelles, parte come un'iniziativa europea, ma aperta al resto del mondo.

 

Perché mentre i governi del Pianeta si arrovellano nei difficili negoziati in vista della conferenza Onu di Parigi, città ed enti locali di 42 Paesi si sono già dati da fare e sono oltre seimila, di cui oltre tremila in Italia, ad aver aderito al primo 'Patto dei sindaci', l'iniziativa partita in Europa nel 2008 con l'impegno di andare oltre l'obiettivo di riduzione del 20% della CO2 per il 2020 fissato dall'Ue. Un record assoluto in termini di firmatari lo conquistano proprio gli italiani (3.550), seguiti a grande distanza da spagnoli (1.455) e belgi (245).

 

Il risultato di questa maxi-mobilitazione è che 126 milioni di cittadini europei, cioè un quarto della popolazione dell'Ue, vive in centri urbani che hanno messo a punto un piano d'azione per l'energia sostenibile, con interventi che vanno da trasporti piu' sostenibili ad un maggiore uso di energia verde, fino ad edifici più' efficienti nei consumi energetici. In campo, almeno sulla carta, figurano Londra, Berlino e Madrid, seguite da Roma, Parigi e Budapest, oltre a Milano, Napoli e Bologna. Le pioniere però sono sempre le 'nordiche', come Stoccolma e Copenaghen, senza dimenticare Bristol, capitale verde europea per il 2015. In Italia i leader sono miriadi di piccoli comuni, con la Sardegna in pole: Arzana, Seulo e Villanova Tulo nel 2020 saranno verdi al 100%.

 

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