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Specie invasive, ancora nessuna analisi impatto Canale Suez

Commissione Ue, continueremo a chiederla ad autorità egiziane

Redazione ANSA

BRUXELLES - Alla vigilia dell'inaugurazione in pompa magna dell'ampliamento del Canale di Suez, il prossimo 6 agosto, la comunità scientifica internazionale è sempre in allarme. La lettera-appello di quasi 500 scienziati che chiedeva alle autorità egiziane "una valutazione d'impatto ambientale trasparente e solida a livello scientifico" della nuova infrastruttura, è rimasta senza risposta. Così come le ripetute richieste allo stesso scopo da parte di Bruxelles.

 

"La Commissione europea è ben consapevole dei potenziali impatti che l'allargamento del Canale di Suez potrebbe avere come via di accesso per le specie aliene invasive nel Mediterraneo" afferma il commissario europeo all'ambiente, Karmenu Vella. In una serie di incontri "abbiamo spiegato le nostre preoccupazioni alle autorità egiziane", conferma Enrico Brivio, portavoce di Vella, secondo cui "la Commissione europea continuerà a chiedere alle autorità egiziane di presentare i risultati" delle sue analisi.

 

Il nuovo passaggio dal Mar Rosso apre ancora di più la strada a centinaia di specie marine tropicali. Non ultima la Rhopilema nomadica, una medusa urticante che puo' misurare anche mezzo metro e pesare 50 kg, che forma banchi enormi e in Israele negli ultimi anni ha provocato enormi danni al turismo, ma anche agli impianti di desalinizzazione e alle centrali elettriche. "Questa medusa è già a Malta e a Tunisi, quindi ci sono buone probabilità che arrivi anche da noi", avverte Fermando Boero, del Cnr-Ismar e docente dell'Università del Salento.

 

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