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Hollande, fine Schengen sarebbe errore tragico

E il presidente chiede un vero regime europeo di asilo

Redazione ANSA BRUXELLES

STRASBURGO - La fine dl Schengen "sarebbe un errore tragico" ma mantenere il sistema "passa per il controllo della frontiera esterna". Lo dice Francois Hollande auspicando, davanti alla plenaria di Strasburgo, che nascano al più presto il corpo la guardia costiera ed il corpo di guardie di frontiera europea "come proposto dalla Commissione". Hollande ha anche detto che "serve un vero regime europeo comune dell'asilo".

 

"Abbiamo bisogno di una politica in materia di immigrazione e di asilo che possa essere comune", ribadisce Hollande in sede di replica al Parlamento europeo dopo gli interventi dei capigruppo. E spiega che tali politiche devono prevedere "un regime comune d'asilo, una lista dei paesi che noi consideriamo sicuri, la stessa politica verso la Turchia, la stessa politica per aiutare Giordania e Libano che soffrono, perché un paese come il Libano accoglie la metà della sua popolazione sotto forma di rifugiati".

 

E per "sostenere le politiche dell'asilo abbiamo il dovere - aggiunge Hollande - di riaccompagnare chi è venuto qui per ragioni economiche" e che per questo "non ha il diritto di restare nel nostro continente". Rimpatri che vanno compiuti "con dignità e fermezza" e fatti da "tutti insieme" i 28 paesi dell'Unione.

 

"Italia e Grecia non possono essere lasciate sole, così come i paesi balcanici" davanti alle ondate migratorie, spiega il presidente François Hollande alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, aggiungendo che vanno conclusi accordi con la Turchia perché i migranti vi siano accolti "ma dobbiamo aiutarla perché ci possa aiutare". L'Europa "viene da una serie di crisi" e "ad ogni crisi si manifesta una paura" e "bisogna vivere con la paura, ma non dominati dalla paura", specifica poi il presidente francese ricordando che 26 anni fa l'Europa occidentale accolse i cittadini dell'est "senza chiamarli rifugiati".

 

Davanti alla plenaria dell'Europarlamento, Hollande parla anche di Grecia. Se si fosse lasciata fallire "sarebbe stato uno scacco", spiega, perché avrebbe significato "l'abbandono di un paese e avrebbe aperto la prima breccia nell'Euro", ma ora che l'accordo è stato raggiunto "spero che si apra presto la discussione sul servizio del debito". 

 

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