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Torna motore franco-tedesco, ma scoppia la polemica

Torna motore franco-tedesco, ma scoppia la polemica

Merkel-Hollande a Strasburgo 26 anni dopo visita Kohl-Mitterand

STRASBURGO, 08 ottobre 2015, 15:35

Redazione ANSA

ANSACheck

Angela Merkel parla all 'aula di Strasburgo © Parlamento Ue - RIPRODUZIONE RISERVATA

STRASBURGO - Torna per un giorno il vecchio asse franco-tedesco nell'Aula del Parlamento di Strasburgo. Tra accuse, polemiche e malumori, Angela Merkel e François Hollande ripropongono a Strasburgo la loro visione dell'Europa, in un momento cruciale per il futuro dell'Unione. Ventisei anni dopo la storica visita di Kohl e Mitterrand, all'ordine del giorno non c'e' la caduta del Muro e la fine del blocco sovietico, ma la crisi in Siria e l'emergenza migratoria. Ma l'intesa che sin dai tempi della Ceca fece nascere il sogno europeo oggi deve affrontare l'aperta ostilità da un lato di chi chiede maggiore collegialità, dall'altro di chi punta alla fine dell'Unione.

 

Cosi' tutta la giornata e' vissuta sul filo della polemica: già ieri il Pd aveva criticato l'idea di una "Europa a due motori". Oggi, appena ha iniziato a parlare Hollande, i 17 eurodeputati del Movimento 5 stelle hanno abbandonato l'Aula, con cartelli con su scritto: "Perche' voi?". "Non vogliamo partecipare all'incoronazione di Germania e Francia come regine d'Europa - hanno spiegato - e essere complici di coloro che oggi consegnano solennemente a Merkel e Hollande le chiavi di tutti i 28 Stati dell'Unione".

 

Sia la Cancelliera, sia l'inquilino dell'Eliseo, nei loro interventi, si schermiscono, parlano di unità, di collaborazione, chiedono "piu' Europa". Hollande sottolinea che l'Europa "non può vivere nella paura", che di fronte all'emergenza migratoria "l'Italia e la Grecia non possono essere lasciate da sole". Sempre il presidente francese sottolinea che indietro non si torna, che la fine di Schengen "sarebbe un tragico errore". Assieme chiedono ai 28 un colpo di reni, una collaborazione "rafforzata" sul fronte dell'Unione monetaria e dell'integrazione.

 

Anche Merkel, cresciuta nella Germania dell'Est, all'ombra del muro di Berlino, ricorda che "tutti i muri non durano, prima o poi crollano". Una critica all'egoismo dei Paesi dell'Est, allo scopo di smentire l'immagine che spesso le viene attribuita di leader cinica e senza cuore. Sforzi, però, che non smorzano lo scontro. Forza Italia attacca l'Italia di Renzi "tagliata dai grandi temi europei". Ma se Gianni Pittella (Pd) chiede "un nuovo inizio", rispetto al vecchio asse Franco-tedesco, e' dal leader Ukip Nigel Farage e soprattutto da Marine LePen, che arrivano le bordate piu' feroci.

 

"Grazie Madame Merkel - attacca la leader del Fn - per essere venuta con il suo vicecancelliere e governatore della provincia tedesca chiamata Francia". Netto anche Farage: "L'Europa ha fallito: venne concepita per contenere lo strapotere di Berlino e oggi invece abbiamo un'Unione dominata dalla Germania".

 

In sede di replica, Merkel, serafica, replica solo alle critiche contro l'inquinamento delle auto avanzate dalla capogruppo dei Verdi Rebecca Harms: "Non utilizziamo il caso della Volkswagen per maledire tutto il settore dell'auto. Metteremmo a rischio migliaia di posti di lavoro in tutta Europa".

 

Molto più focosa la replica di Hollande a Le Pen e Farage: "La sola strada di chi non vuole il rafforzamento dell'Europa, e' l'uscita dall'Europa, uscire dall'Euro, da Schengen, ma mi sembra che volete uscire anche dalla democrazia".

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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