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Spazio: Giannini, utilizzare dati Galileo anche per migranti

Roadmap Ue rendere disponibile ricerca, sì Consiglio innovazione

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Utilizzare al meglio i dati raccolti dai programmi spaziali e satellitari europei, Copernico e Galileo, per migliorare la vita quotidiana e le attività economiche, dall'agricoltura ai beni culturali. E anche con la possibilità di utilizzarli per gestire il flusso dei migranti. E' il messaggio del ministro dell'istruzione Stefania Giannini al termine del Consiglio Ue competitività dedicato a spazio e ricerca, dove si è discusso "il tema fondamentale per noi della necessità di ottimizzare e utilizzare al meglio i dati che derivano dall'osservazione satellitare dei due grandi programmi Ue Galileo e Copernico, di cui l'Italia è stato uno dei massimi contributori con il 10% di risorse" su oltre 10 miliardi di investimenti fatti.

 

Il Consiglio Ue ha quindi "concretamente messo in campo un'agenda per raggiungere questi obiettivi" e "l'Italia ha fortemente sostenuto questa posizione", ha affermato Giannini. In questa direzione va anche la roadmap Ue per la 'Open science', ovvero offrire, ha spiegato il ministro, "la disponibilità dei dati della ricerca scientifica a una platea ampia, occupandosi ovviamente della tutela dei diritti della proprietà intellettuale ma anche immaginando le potenzialità enormi e la leva economica che la messa in comune dei dati può garantire", e su cui l'Italia si è già attivata a livello nazionale con il Piano nazionale per la ricerca.

 

Un Consiglio Ue dell'innovazione, molto collegato alla ricerca di base ma anche orientata al mercato, che sia "non una struttura in più ma un luogo di condivisione delle idee per creare le condizioni per l'ecosistema dell'innovazione in Europa". E' la proposta del commissario Ue alla ricerca Carlos Moedas, che "l'Italia supporta fortemente" e che era già stata discussa al G7, ha sottolineato il ministro dell'istruzione Stefania Giannini al termine del Consiglio Ue competitività dedicato alla ricerca. "Dobbiamo creare quelle condizioni per un cambiamento radicale" che porti anche in Europa e in Italia "quella multidisciplinarità di 'coloro che pensano, coloro che fanno e i ricercatori'", ha spiegato il ministro, in quanto questa a sua volta "crea un paradigma che si applica in ambito industriale, delle start up" e così via. Intanto prosegue il lavoro per l'Area di ricerca europea, avviato sotto la presidenza italiana dell'Ue due anni fa. Da quanto emerso dalle esperienze dei colleghi europei, ha riferito Giannini, "noi siamo sicuramente uno dei Paesi che sta facendo i passi più importanti", grazie anche alle risorse finanziarie messe a disposizione dal Piano nazionale per la ricerca.

 

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