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Migranti: Ue, chi vuole piano B guardi progressi fatti

Impegno Germania a 500 ricollocamenti mese. No infrazioni

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - "Abbiamo fatto una lunga strada" rispetto un anno fa, "ci sono stati progressi" e "occorre andare avanti con l'approccio europeo. Invito chi cerca un piano 'b', o parla di fallimento a guardare ai progressi raggiunti. Dobbiamo andare avanti con l'approccio europeo", così il commissario europeo Dimitris Avramopoulos presentando quattro rapporti della Commissione Ue sulla crisi migratoria in Ue.

 

"Voglio lodare la Germania perché ha deciso di partecipare alla nostra politica" sui ricollocamenti "accogliendo 500 persone al mese". "Lodevole anche il Belgio che si è impegnato per 100 al mese", lo ha detto il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos sottolineando: "è una politica che funziona. Gli Stati si impegnano". Per i Paesi che non fanno i ricollocamenti non pensiamo "alle infrazioni. Siamo qui per convincere. La maggioranza di Stati ricolloca e alcuni lo fanno anche in modo sostanziale. Se la volontà politica dimostrata a settembre proseguirà, i ricollocamenti miglioreranno", ha continuato Avramopoulos, che ha ricordato come i Paesi abbiano un "obbligo legale a ricollocare. La legge Ue non è opzionale, ciò che gli stati hanno deciso assieme deve essere applicato". Sui ricollocamenti "la Commissione si riserva" comunque "di intraprendere azioni legali", ha detto Avramopoulos. Ma "per ora ci concentriamo sui progressi" fatti e da fare.

 

"Non vogliamo interferire" col referendum sulle quote di migranti in Ungheria. Ma "è chiaro che il referendum riguarda future decisioni, che dovranno essere prese", ha detto Avramopoulos, che ha evidenziato: "quanto è già stato deciso dal Consiglio" sui ricollocamenti "è legalmente vincolante, e tutti lo devono rispettare".

 

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