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Padoan, cambio di prospettiva dell'Ue è una buona notizia per tutti

Padoan, cambio di prospettiva dell'Ue è una buona notizia per tutti

'Riforme Italia? Non sono soddisfatto, ma stiamo meglio di altri'

BRUXELLES, 23 maggio 2017, 21:37

Redazione ANSA

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Padoan, cambio di prospettiva dell 'Ue è una buona notizia per tutti © ANSA/AP

BRUXELLES -"E' una buona notizia per l'Europa", e "non solo per l'Italia", che la Commissione abbia cambiato il linguaggio sottolineando la necessità di "definire una posizione fiscale che tenga l'equilibrio tra consolidamento e sostegno alla crescita": lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin. "Credo sia un risultato molto importante per l'Ue, e non solo per l'Italia, perché riconosce la necessità di avere, se non un'unica politica fiscale, almeno una visione comune della politica fiscale della zona euro che sia compatibile con le altre", ha detto il ministro. "Ad esempio - ha spiegato - quando si definisce la politica macroeconomia, c'è la politica monetaria che fa la Bce e c'è quella fiscale che fa lo Stato. Lo Stato in Europa non c'è ma c'è una politica fiscale che deve essere coordinata, e mi auguro che nel tempo sia fatto in modo trasparente, chiaro per tutti". Ma nel cambiamento di prospettiva che la Commissione ha reso chiaro ieri, "vedo in questo un primo passo importante in quella direzione".

 

La Commissione Ue ha detto che l'Italia ha un problema di implementazione delle riforme, "e su questo sono d'accordo", e inoltre "ci sono molti campi in cui l'Italia deve proseguire i progressi, giustizia civile, scuola, PA, riforme bancarie". Ma "dal punto di vista relativo l'Italia sta un po' meglio di altri, l'agenda delle riforme vale per tutti, a cominciare dalla Germania che sono dieci anni che non ne fa": lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin.

 

Padoan ha anche sottolineato "alcuni casi positivi, come l'amministrazione tributaria", dove le riforme fatte "funzionano", e ha spiegato che alcuni problemi dell'attuazione riguardano spesso il percorso giuridico, come ad esempio succede con i rilievi della Corte Costituzionale. "Una serie di elementi nel percorso di implementazione delle riforme danno l'impressione che non si facciano riforme", ha detto. Il ministro ha detto che non si sente soddisfatto, perché il lavoro deve proseguire e "saremo sempre in una fase di trasformazione".

 

Padoan ha poi indicato che le riforme richiedono tempo prima che si vedono i risultati, ed ha fatto l'esempio della Germania che durante la recessione "ha continuato, almeno inizialmente, a creare posti di lavoro e va meglio di altre economie, perché ha fatto la riforma del mercato del lavoro più di 10 anni fa. Non ne ha più fatte dopo quel periodo ma ora gode dei benefici di quella riforma". Ora "viene spesso accusata di avere un saldo di parte corrente in surplus", e gli si chiede di aumentare la domanda pubblica. "La risposta tedesca è 'non serve', e sono d'accordo, perché quello che serve alla Germania sono più investimenti privati, che non ci sono nel settore dei servizi che sono molto poco liberalizzati. Se la Germania facesse riforme di liberalizzazione nei suoi servizi avrebbe più investimenti, crescerebbe di più, ne beneficerebbe tutta l'Europa".

 

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