BRUXELLES - L'Italia deve dimostrare che la legge del 2017 sulla tortura sta funzionando: lo chiede il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa nella decisione sulle misure adottate dall'Italia dopo le condanne della Corte per i casi di tortura avvenuti alla Diaz e a Bolzaneto nel 2001. Nella decisione il comitato chiede di fornire entro il giugno del 2020 una serie di informazioni. Innanzitutto è necessario "chiarire rapidamente se è ancora possibile condurre nuove indagini sulle accuse di maltrattamento fatte da alcuni ricorrenti alla Corte di Strasburgo", dice il comitato rammaricandosi "enormemente" che per alcuni di loro a causa della prescrizione questo sarà impossibile. Inoltre viene chiesto all'Italia di fornire informazioni "sulle inchieste disciplinari contro agenti delle forze dell'ordine coinvolti in atti di tortura o maltrattamenti, e sulle conclusioni delle indagini" oltre che sulle misure prese, o da prendere, per assicurare che gli agenti accusati di maltrattamenti siano sospesi dal servizio durante l'inchiesta e il processo e licenziati se giudicati colpevoli. Infine Roma deve tenere informato il Consiglio d'Europa "sugli sviluppi che dimostrano che i giudici stanno applicando la nuova legge sulla tortura in modo efficace e in linea con la giurisprudenza della Corte di Strasburgo".