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Sede Commissione Ue per anni 'monumento' ad amianto

Sede Commissione Ue per anni 'monumento' ad amianto

Storia bonifica del palazzo Berlaymont in centro a Bruxelles

BRUXELLES, 20 novembre 2014, 20:24

Redazione ANSA

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Conosciuto in tutto il mondo per le numerose immagini che rimbalzano su tv e giornali ogni volta che si parla di Ue, il palazzo del Berlaymont, sede della Commissione europea, è rimasto inagibile per 13 anni, a causa della lunga e costosa bonifica dall'amianto.

Chiuso nel 1991, il simbolo dell'Europa è rinato nell'ottobre 2004, con l'allora presidente dell'esecutivo comunitario Romano Prodi a tenerlo a 'battesimo'. Per arrivare a quel traguardo e mettere così fine alla lunga 'diaspora' dei commissari, sparpagliati nei vari palazzi di Bruxelles, è stato necessario rimuovere le 1.600 tonnellate di amianto cancerogeno che era stato usato dai costruttori come isolante. Solo così i 200 mila metri quadrati dell'edificio - distribuiti su 16 piani - sono potuti tornare ad essere la 'casa' della Commissione.

Il rifacimento e' stata una sorta di via crucis. Con i lavori iniziati in forte ritardo, e solo dopo che il governo belga aveva ottenuto la garanzia che l'esecutivo sarebbe tornato nella sua sede storica a ristrutturazione ultimata. Una bonifica costata 1,38 miliardi di euro (secondo stime), di cui quasi 650 milioni a carico del Belgio. I soli interventi per la rimozione dall'amianto sono costati 460 milioni di euro.

E le somme sono lievitate a causa di ritardi e inghippi di ogni genere, a partire dal livello delle particelle tossiche che nell'area superava spesso il livello di guardia.

Complicazioni che hanno spesso ritardato le scadenze e dilatato i tempi di attuazione: la ripulitura dall'amianto, durata quattro anni, è iniziata solo nel 1995 e la fine dei lavori, prevista in partenza per il 2000, si è conclusa quattro anni più tardi. Tanto che anche la magistratura belga, per un certo periodo aveva indagato, contro ignoti, per irregolarita' finanziarie nei lavori di ristrutturazione. Nonostante l'attenzione dell'architetto italiano Sandro Giulianelli, che ha coordinato la task force Berlaymont 2000, secondo molti a Bruxelles il palazzo al 200 di Rue de la Loi rimane è una specie di 'mostro', con le sue quattro gigantesche 'ali' a ridosso di Rond-Point Schuman e le sue vaste superfici di vetro ed acciaio, servito da 45 ascensori ed un maxi-parcheggio con 1.156 posti auto, ed una sala briefing con poltrone-ufficio per 300 giornalisti.

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