Sefcovic ha quindi ribadito lo scetticismo sull'intenzione di Mosca di interrompere il transito di gas per l'Ue via l'ucraina dal 2019 per portarlo con il Turkish Stream al confine tra Grecia e Turchia, paese che però "diventerà un partner energetico ancora più importante". "Sono sciuro che queste discussioni continueranno", ha detto il vicepresidente della Commissione Ue. Quanto alla proposta dei paesi dell'Europa centro-orientale di acquisti comuni di gas e osteggiata dagli stati membri di quella occidentale, "dobbiamo cercare di riconciliare le due posizioni e vedere in che modo si può proseguire". Sul fronte dell'armonizzazione della tassazione energetica, una delle ragioni principali degli alti prezzi che imprese consumatori pagano, invece "non c'è unanimità" tra i 28.
E proprio gli sviluppi dei prezzi energetici, le infrastrutture nell'Europa Centro e Sud orientale dopo lo stop di South Stream e l'Unione dell'energia sono stati, secondo quanto si apprende, i temi al centro del primo incontro tra Sefcovic e l'ad di Eni Claudio Descalzi.
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