Gli agricoltori europei e
l'industria dei biocarburanti dell'Ue si uniscono per chiedere,
in una lettera comune ai parlamentari europei, di non votare -
in occasione della commissione ambiente del 24 febbraio - in
favore di tagli sull'utilizzo futuro di biocarburanti derivati
da colture arabili. Per i produttori e le cooperative europee
riunite nel Copa e la Cogeca e per gli industriali del settore,
"non é il momento di compromettere i risultati positivi già
realizzati: successi come la riduzione delle emissioni di gas
serra in Europa, la creazione di posti di lavoro, la riduzione
del deficit europeo di proteine per l'alimentazione animale, il
miglioramento della sicurezza energetica".
Nella missiva, si esorta poi gli eurodeputati "a garantire
che almeno l'8% dei carburanti per il trasporto provenga da
biocarburanti derivati da seminativi fino al 2020". Per il
segretario generale del Copa e Cogeca, Pekka Pesonen, "eventuali
riduzione avrebbero ripercussioni dannose su crescita,
occupazione, obiettivi energetici e climatici, fornitura di
mangimi". Per il settore quindi, "é necessaria una politica
stabile e mirata a sostegno dei biocarburanti, compresi quelli
'sostenibili' certificati, ottenuti da seminativi".
La proposta della Commissione europea punta invece a limitare
la produzione di biocarburanti di prima generazione derivati da
culture arabili (dal mais alla colza ed altri) per favorire la
produzione di quelli 'sostenibili', che possono essere estratti
da alghe, rifiuti, paglia ed altri residui, e che non
interferiscono - sostiene Bruxelles - con la produzione
alimentare mondiale.
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