Accordo raggiunto a Bruxelles fra
le istituzioni Ue sull'avvio dal 2019 di un nuovo meccanismo del
mercato europeo delle emissioni di CO2 (Ets), la cosiddetta
'riserva di stabilità'.
Secondo quanto prevede l'intesa di principio, la riserva
affronterà il problema dell'eccedenza di quote di emissioni, che
ha fatto crollare il prezzo della CO2 negli ultimi anni, e
regolerà automaticamente le quote da mettere all'asta. Per
Bruxelles si tratta del primo passo per riformare l'Ets, nato
con lo scopo di incentivare le industrie ad inquinare di meno,
ma che stenta a decollare e va quindi rivisto e corretto.
Di fronte alla necessità di rilancio del settore
manifatturiero "il testo adottato oggi raggiunge un giusto
equilibrio tra le politiche industriali e climatiche" ha
commentato Antonio Tajani (Fi), relatore in commissione
industria del provvedimento. "Per le industrie energivore
(acciaio, prodotti chimici, ceramica, vetro, ecc) ridurre le
emissioni di CO2 è un compito arduo" ha aggiunto Ivo Belet,
collega belga del Ppe e negoziatore per l'Europarlamento.
"L'accordo dà garanzie a queste aziende per impedire di
delocalizzare i loro impianti di produzione in paesi extra Ue,
mentre 50 milioni di quote saranno destinate ad un fondo per
l'innovazione" ha concluso Belet. Secondo Giovanni La Via (Ncd),
presidente della commissione ambiente, questa riforma "pone l'Ue
alla guida della prossima conferenza Onu sul clima di Parigi".
Il testo dovrà ora essere confermato dal voto di Europarlamento
e Consiglio.
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