Soddisfatta dell'avvio dell'indagine EU ProSun, l'organizzazione che rappresenta l'80% della produzione di pannelli 'made in Europe'. "I produttori cinesi del solare aggirano le misure antidumping dell'Ue prima esportando in Paesi terzi, come Malesia e Taiwan, poi falsificando la loro vera origine" commenta Milan Nitzschke, presidente di EU ProSun.
"Questo tipo di manovra è una frode per i consumatori e va fermata" avverte Nitzschke. L'industria europea del solare si considera "seriamente danneggiata" da quella che ritiene una "frode massiccia" e secondo le stime di EU ProSun la stima del danno per gli europei e' di circa un miliardo di mancati pagamenti di dazi e nel secondo di 500 milioni di euro rispetto alla tariffa concordata.
(ANSA)
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