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Clima: Ue, accordo globale includa taglio 50% CO2 per 2050

Clima: Ue, accordo globale includa taglio 50% CO2 per 2050

Italia, Parigi sarà successo se impegni vincolanti

BRUXELLES, 18 settembre 2015, 16:17

Redazione ANSA

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L'Unione europea andrà alla conferenza Onu sul clima di Parigi per incassare un accordo globale che preveda il picco massimo delle emissioni per il 2020 "al più tardi", un taglio del 50% entro il 2050 rispetto al 1990 e quasi zero emissioni entro il 2100. Questo il piano di battaglia messo a punto dai ministri dell'ambiente dei 28 oggi a Bruxelles.

"Per la prima volta l'Ue traduce l'obiettivo di rimanere entro la soglia dei due gradi di riscaldamento globale a investitori e imprese" ha detto il ministro dell'ambiente lussemburghese, Carole Dieschbourg, per la presidenza di turno dell'Ue. "L'Ue non firmerà un accordo qualsiasi" ha sottolineato il commissario europeo al clima, Miguel Arias Canete, che ha ricordato come al momento attuale "sappiamo già che gli attuali contributi (di riduzione delle emissioni, ndr) non saranno sufficienti: per questo faremo il punto della situazione ad una conferenza ad hoc a Rabat, in Marocco, ad ottobre". Per ora "abbiamo gli impegni di 62 Paesi, che coprono quasi il 70% delle emissioni globali" ha detto Canete.

L'Ue a Parigi si batterà quindi per "un meccanismo dinamico di revisione" ogni cinque anni, in cui ciascun Paese renderà conto di quanto raggiunto, non potrà diminuire gli impegni presi, ma in caso sottometterne di nuovi. "Senza questo meccanismo il sistema non sarà credibile" ha aggiunto il commissario europeo al clima. Quanto ai finanziamenti per le attività di mitigazione e adattamento "l'Europa è pronta a fare la sua parte e saremo in grado di dare una prima indicazione a novembre" ha concluso Canete. La conferenza Onu sul clima di Parigi sarà un successo se ci saranno "degli impegni precisi da parte degli Stati e che questi siano vincolanti". Così il sottosegretario all'ambiente, Barbara Degani, in occasione del Consiglio dei ministri dell'ambiente dell'Ue, oggi a Bruxelles.

Alla conferenza Onu di Parigi "l'Ue farà sempre la sua parte come ha fatto finora e continuerà a farla - ha assicurato Degani - in un panorama internazionale in cui la volontà europea sarà sempre in primo piano: l'abbiamo fatto le scorse volte e lo faremo anche questa volta". Degani è apparsa ottimista sul fatto che grandi emettitori come Brasile, India, Turchia o Sudafrica, ancora assenti all'appello a presentare i propri impegni di riduzione delle emissioni di gas serra, lo facciano a tempo debito. "Come dice Ban Ki-moon 'non c'è un piano B', quindi noi riteniamo che ci debba essere questa possibilità" ha detto il sottosegretario all'ambiente. Bocche cucite invece per quanto riguarda il prossimo contributo dell'Italia ai finanziamenti al Fondo verde per il clima. "È motivo di trattativa - ha spiegato Degani - e nella sostanza siamo d'accordo, ma riteniamo che quando si va ad un tavolo (dei negoziati Onu sul clima, ndr) bisogna mantenere qualche numero coperto: è essenziale per la tattica, altrimenti arriviamo scoperti". A mettere nero su bianco una cifra per l'Unione europea saranno solo i ministri delle finanze dei 28, il prossimo novembre. (ANSA)

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