"Alla fine della settimana prossima riunirò a Parigi una sorta di 'Pre-COP', con 80 ministri" ha spiegato Fabius, con l'obiettivo di "discutere le questioni di fondo per poter fare progressi". Le tappe successive saranno la riunione del G20 in Turchia a metà novembre e poi la riunione del Commonwealth a Malta, alla vigilia del summit di Parigi. Tre le condizioni che secondo Fabius, alla presidenza della riunione Onu, saranno necessarie perché la conferenza venga definita "un successo". Il primo è che "occorre arrivare ad un accordo che limiti il riscaldamento globale da qui alla fine del secolo entro i due gradi, un grado e mezzo", ha spiegato il ministro degli esteri francese. Stando agli impegni di riduzione della CO2 finora assunti, per arrivare a questo risultato "mi batterò per la clausola di revisione, uno strumento che ogni cinque anni ci permetta di fare il punto e rivedere gli impegni", ha detto Fabius. Seconda condizione "è che l'accordo sia giuridicamente vincolante" e infine, "c'è l'aspetto finanziario e della tecnologia", con la raccolta di 100 miliardi di dollari da parte dei Paesi ricchi per le iniziative taglia-C02 e di adattamento dei Paesi più poveri e in via di sviluppo. (ANSA)
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