L'Italia è tra i paesi Ue che
hanno tagliato di meno le emissioni di CO2, restando il quarto
maggiore 'inquinatore' tra i 28, ma è tra i virtuosi sulla
riduzione del consumo energetico e sulle rinnovabili. Sale anche
il trasporto merci su rotaia, pur restando inferiore alla media
europea. Sono i dati Eurostat relativi al 2012-2013 che
illustrano l'andamento dei 28 nella lotta al cambiamento
climatico.
Rispetto ai livelli del 1990, nel 2012 le emissioni a effetto
serra in Italia sono state ridotte solo del 10,1%, rispetto a
una media Ue del 17,9% con l'obiettivo di arrivare al 20% nel
2020. A fare molto peggio, però, altri 10 paesi, in particolare
Malta (+56,9%), Cipro (+47,7%), Spagna(+22,5%), Portogallo
(+14,9%), Irlanda (+7%), Grecia (+5,7%), Austria (+4%) e
Slovenia (+2,6%), dove non solo le emissioni non sono diminuite
ma sono addirittura aumentate. I più virtuosi, invece, sono
stati i Paesi dell'Est e i Baltici che le hanno dimezzato o
ridotto di un terzo Lettonia (-57,1%), Lituania (-55,6%),
Estonia (-52,6%) e Romania (-52%), Bulgaria (-44,1%), Slovacchia
(-41,4%), Ungheria (-36,3%) e Repubblica ceca (-32,7%). In
termini assoluti, i più grandi inquinatori di CO2 sono Germania
(965 mln di tonnellate), Gran Bretagna (615 mln) e Francia (507
mln), seguiti da Italia (471 mln), Polonia (401 mln) e Spagna
(354 mln) che, tutti insieme, costituiscono il 70% di tutte le
emissioni serra europee.
L'Italia, invece, nel 2013 non solo ha già raggiunto e
superato il suo obiettivo 2020 (153,7 mln di tonnellate contro
le 158 stabilite) per la riduzione dei consumi energetici ma è
anche l'ottavo Paese Ue più virtuoso (-14,1%): meglio solo
Lituania (-27,9%), Grecia (-22,6%), Malta (-20%), Ungheria
(-17,3%), Spagna (-16,4%), Romania (-15,8%) e Portogallo
(-14,5%).
E' poi quasi raggiunto anche l'obiettivo sulle rinnovabili,
che posizione l'Italia al sesto posto tra i 'primi della classe'
tra i 28 con il 16,7% (obiettivo 17%). Se Bulgaria, Estonia,
Lituania e Svezia hanno infatti già raggiunto e superato i loro
target, Romania e Italia sono a meno dello 0,5% dal farlo. E'
inoltre salito sia il trasporto su rotaia di passeggeri, in
linea con il trend Ue, e di merci, che invece nei 28 è calato.
L'Italia ha infatti visto un aumento dal 5,5% del 2003 al 6,3%
2013 sul fronte passeggeri e dal 10,4% al 13% per le merci, pur
restando però in entrambi i casi sotto la media Ue
(rispettivamente 7,6% e 17,8%).
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