La Commissione definisce lo schema applicato in Italia (ma anche in Polonia, Portogallo e Spagna) 'pagamento di capacità targettizzato', e teme che possa portare ad una distorsione della concorrenza perché "il prezzo pagato per la capacità è fissato amministrativamente invece che attraverso una procedura di gara aperta alla concorrenza". Inoltre, - sempre secondo l'antitrust - "questo schema non affronta le questioni che hanno provocato i problemi di capacità". E un altro problema di questo modello è che "fissare un prezzo in modo amministrativo aumenta il rischio di sovracompensazione dei beneficiari". Se queste preoccupazioni fossero confermate, "questi schemi potrebbero distorcere la concorrenza".
L'indagine della Commissione Ue sui 'meccanismi di capacità' ha rilevato che essi possono aumentare la sicurezza della fornitura elettrica ma molti Stati dovrebbero analizzare meglio se sono necessari, mirati e orientati all'efficienza dei costi.
Meccanismi di capacità non necessari e disegnati male possono distorcere la concorrenza, penalizzare il flusso elettrico transnazionale e portare un aumento dei costi per i consumatori.
L'antitrust europeo ha avviato ad aprile 2015 l'indagine sulle misure nazionali messe in piedi per assicurare che vi sia capacità adeguata e affidabile di fornitura elettrica in qualunque condizione (meccanismi di capacità). L'obiettivo dell'indagine è raccogliere informazioni su questi meccanismi per esaminare se servano il loro scopo senza distorcere la concorrenza. Finora Bruxelles ha raccolto informazioni da 120 attori sul mercato di undici Paese, Italia compresa. E ora invita gli stati e gli attori interessati a sottomettere i propri commenti alla sua indagine entro il 6 luglio.
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