Buste plastica:Commissione Ue chiude procedura contro Italia

La Commissione chiude la procedura d'infrazione aperta contro l'Italia a causa dell' obbligo di usare nel nostro paese solo buste biodegradabili, imposto nel 2011. A quanto si apprende, la proposta della Commissione dovrà essere approvata con procedura scritta entro giovedì mattina, ma l'esito è dato per scontato. A suo tempo la Commissione aprì la procedura - dopo un lungo scambio di lettere tra Bruxelles e Roma - perché la legge italiana di fatto escludeva i produttori di buste tradizionali dal mercato nazionale. Una nuova direttiva Ue che limita l'uso degli shopper non biodegradabili è stata approvata ad aprile 2015. L'Italia si è trovata così di fatto ad aver anticipato la normativa europea e quindi sono venuto meno i motivi che avevano portato all'apertura della procedura d'infrazione.

Con questa e altre sei chiusure previste dal 'pacchetto infrazioni' mensile - compresa quella per le regole di distribuzione del traffico per il sistema aeroportuale di Milano - il numero delle procedure nei confronti dell'Italia scenderà a un nuovo minimo storico rispetto agli anni '90.

Per giovedì prossimo sarebbe comunque in arrivo anche l'invio di una lettera di messa in mora all'Italia per "scorretta trasposizione" della direttiva 63 del 2010 che intende proibire l'uso di animali per la sperimentazione scientifica. Altro caso che sarà aperto con l'invio di una lettera in cui si chiedono precisazioni sarà quello per la mancata notifica del programma nazionale per l'attuazione delle politiche di gestione dei combustibili atomici esauriti e le scorie nucleari. In arrivo poi l'invio di un "parere motivato" sulla procedura in corso per un caso di mancata riscossione dell'Iva.

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