I giudici stabiliscono inoltre che la Commissione europea dispone di dieci mesi per stabilire un nuovo quantitativo, fermo restando che le precedenti assegnazioni di quote non possono essere rimesse in discussione.
La Corte rileva che l'ambito di applicazione della direttiva è stato esteso, a decorrere dal primo gennaio 2013, ad includere, in particolare, le emissioni derivanti dalla produzione di alluminio e da determinati settori dell'industria chimica.
Inoltre, la Corte osserva che, secondo la direttiva la Commissione - quando calcola il quantitativo massimo annuo di quote, è tenuta a fare riferimento solo alle emissioni degli impianti inclusi nel sistema comunitario a partire dal 2013, e non all'insieme delle emissioni incluse da tale data.
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