Nella dichiarazione dei 28, infatti, si legge che l'accordo legalmente vincolante raggiunto alla Cop21 di Parigi prevede la lotta ai cambiamenti climatici tramite la limitazione dell'aumento della temperatura a 1,5 gradi rispetto al periodo pre-industriale, l'aumento delle capcità di resistenza ai cambiamenti e anche "rendendo i flussi finanziari coerenti con una strada verso basse emissioni di gas a effetto serra e uno sviluppo resistente al clima". Il Consiglio Ue, dopo la proposta di ratifica presentata dalla Commissione, "chiede la ratifica dell'accordo di Parigi da parte dell'Ue e dei suoi stati membri il prima possibile", per questo li invita a "iniziare a intraprendere i passi necessari per finalizzare le rispettive procedure di ratifica, in accordo con i relativi provvedimenti costituzionali il prima possibile". Allo stesso tempo il Consiglio "accoglie con favore" il fatto che già un certo numero di stati membri abbia già dato il via al processo o lo abbia già completato. Se i 28 riusciranno a completare l'iter entro fine anno, prima del cambio alla presidenza Usa, la situazione resta incerta: "Ratificheremo il prima possibile, abbiamo la nostra legislazione e non possiamo cambiarla", ha risposto il ministro olandese dell'ambiente Sharon Dijksma da Lussemburgo, "quel che è emerso oggi con questa dichiarazione abbiamo mandato un messaggio insieme alla Commissione e che gli stati membri faranno del loro meglio per accelerare la ratifica".
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