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Clima:Sefcovic, prematuro dire se Usa lascerà accordo Parigi

Mancano ancora interlocutori,ruolo chiave business e occupazione

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 13 MAR - Una "buona visita" esplorativa negli Usa e "un'atmosfera eccellente" con il neo segretario all'energia Rick Perry, ma per il momento "è prematuro dire se gli Stati Uniti lasceranno definitivamente o resteranno nell'accordo di Parigi" sul clima in quanto "la discussione è in corso" all'interno della stessa amministrazione Trump. E' quanto ha riferito in un incontro ristretto con la stampa a cui l'ANSA ha partecipato il vicepresidente della Commissione Ue all'Unione dell'energia Maros Sefcovic, dopo la sua visita a Houston e Washington. "Stanno valutando tutti gli aspetti, capiscono l'importanza diplomatica di esserci nelle discussioni e hanno capito che l'Europa" proseguirà su questa strada, ha spiegato, ma il vero nodo è "come portare nella loro valutazione l'aspetto del business" dell'energia pulita e quindi del valore aggiunto su crescita e occupazione. Le società energetiche americane, anche quelle petrolifere e del gas, spingerebbero infatti per non abbandonare la parte 'verde' delle loro attività. Un altro aspetto è che al momento manca di fatto un interlocutore nel pieno delle sue capacità: "la maggior parte dei posti nell'amministrazione è ancora vacante, e sarà riempita solo entro ottobre", ha spiegato Sefcovic, che è però stato "rassicurato" dal vedere presenti a fianco di Perry "alcuni" 'volti noti' già presenti sotto la precedente amministrazione Obama. Gli esperti del settore che sono rimasti anche con l'attuale amministrazione vorrebbero infatti che gli Usa non uscissero dall'accordo Onu sul clima, ma la 'conditio sine qua non' è trovare una buona 'narrativa' politica da portare sul tavolo di Trump che evidenzi gli effetti positivi degli impegni presi a Parigi su crescita ed occupazione. In ogni caso secondo Sefcovic il neo segretario Usa all'energia "si è mostrato molto a favore dello sviluppo di tutte le fonti energetiche, incluse quelle pulite", vista anche l'eccellenza nel settore di California e Texas, e quindi ne "capisce la giustificazione economica". Perry, "un politico esperto che porterà un forte potere politico al Dipartimento dell'energia" secondo il vicepresidente della Commissione Ue, ha però espresso più che altro interesse a sviluppare l'esistente Consiglio energia Ue-Usa in una cooperazione sulle nuove tecnologie del settore. (ANSA).

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