"Criticità" ma anche una
"disponibilità" a valutare da parte dell'Italia la proposta
della Commissione Ue di un mandato per negoziare con la Russia
le condizioni di costruzione del Nord Stream 2. E' quanto emerge
dopo il Consiglio Ue energia, dove 13 stati membri su 28,
secondo quanto riferito dalla presidenza maltese di turno
dell'Ue, si sono detti a favore dell'iniziativa osteggiata
soprattutto dai Paesi dell'Europa centrorientale e baltica. Ora
la futura presidenza estone dell'Ue si è impegnata a mettere in
piedi un gruppo di lavoro ad hoc sul dossier. Il nuovo gasdotto
raddoppia infatti le importazioni verso l'Ue di metano russo via
la Germania e bypassando l'Ucraina.
Secondo quanto si apprende, l'Italia nel suo intervento ha
quindi sottolineato le criticità che possono derivare da questo
progetto sia in termini geopolitici che economici: da una parte,
per gli effetti che avrebbe sulla rotta ucraina, e dall'altra
per il potenziale disallineamento dei prezzi del gas tra
Germania e resto d'Europa. Il governo italiano ha però dato la
sua disponibilità a valutare, nella fase di redazione del
mandato, un'applicazione pragmatica delle regole Ue, avanzando
due richieste. Primo, la necessità di preservare le forniture di
gas via l'Ucraina, per la quale tra l'altro l'Italia al G7
energia ha promosso un accordo di cooperazione tra Snam e il
gestore di rete ucraino. Secondo, il riequilibrio degli
approvvigionamenti di gas russo verso il Sud Est dell'Europa,
che non dovrebbero subire trattamenti diversi. Tre anni fa,
infatti, la Commissione Ue aveva bloccato il progetto del South
Stream, che doveva portare il gas russo in Ue via il Mar Nero,
la Bulgaria e i Balcani sino in Italia.
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