"I soldi sono l'ossigeno delle organizzazioni terroristiche come l'Isis e noi stiamo prendendo misure per tagliare le loro fonti di finanziamento, tra cui il commercio di beni culturali provenienti dal saccheggio dei siti archeologici e dalla loro vendita illegale", ha dichiarato il primo vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans. La proposta odierna presentata da Bruxelles, spiega il commissario Pierre Moscovici, "equipaggia le autorità doganali con gli strumenti giusti per assicurare che il mercato Ue sia chiuso per tali beni".
Le nuove misure Ue, che si applicano però solo a quei manufatti datati di almeno 250 anni, prevedono innanzitutto una nuova definizione comune di "beni culturali". Poi viene introdotto un sistema di licenze per la loro importazione, che possono essere ottenute dagli importatori solo dalle autorità europee, nonché un sistema di certificazione più rigoroso che i beni sono stati importati legalmente. Le dogane potranno infine sequestrare quei manufatti per cui non c'è prova che siano stati importati legalmente, mentre per chi viola le regole gli stati membri dovranno assicurare sanzioni "effettive, proporzionali e dissuasive".
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