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Ue a Italia, cambieremo stime per sforzo su 2015

Ue a Italia, cambieremo stime per sforzo su 2015

Katainen, aggiorniamo richieste in base a nuovi dati

BRUXELLES, 15 ottobre 2014, 20:32

Redazione ANSA

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Il quadro economico deteriorato rispetto alla primavera non inciderà solo sui numeri della legge di stabilità ma anche su quelli della Commissione europea, che rivedrà i target di correzione dei conti alla luce delle nuove previsioni attese per il 4 novembre. Una notizia non necessariamente buona per l'Italia che, a causa del debito che continua a salire, potrebbe vedere un obiettivo non molto diverso da quello del 2014, cioè una richiesta di ridurre il deficit strutturale di 0,7%.

"Le cifre precise devono essere aggiornate alla luce delle previsioni autunnali", ha detto il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen a chi gli chiedeva di chiarire gli obiettivi sullo sforzo strutturale richiesto all'Italia per il 2015. Quel numero, infatti, non è stato ancora scritto. Il Fiscal Compact prevede genericamente che tutti i Paesi, annualmente, facciano un aggiustamento di 0,5% per mantenere il bilancio in pareggio. Le raccomandazioni specifiche, invece, imponevano all'Italia uno sforzo più alto (0,7%), a causa del debito molto elevato che, grazie allo sforzo strutturale, scenderebbe.

Ma quello 0,7% è un numero basato sulle stime economiche di Bruxelles di giugno, e quindi destinato a cambiare alla luce delle nuove previsioni che saranno pubblicate il 4 novembre. E che daranno una fotografia peggiore dell'Eurozona, dove la ripresa ha rallentato in molti Stati e in alcuni è tornata la recessione. In teoria, potrebbe anche essere un numero più elevato, quindi uno sforzo più duro: la crescita cala, il debito aumenta, servirebbe quindi uno sforzo maggiore per farlo scendere. Ma l'aria che tira a Bruxelles non va in quella direzione: rivedere al rialzo l'obiettivo sarebbe una manovra troppo ostile verso un Paese che sta ricevendo l'approvazione generale per le dure riforme che sta facendo.

La riduzione del deficit strutturale serve anche per rispettare la 'regola del debito' (riducendo il deficit strutturale scende anche il debito), che scatterà dal 2015 ma guarderà agli sforzi fatti nei tre anni precedenti. Non avendo rispettato il target 2014 (0,7%), l'Italia al momento non rispetta la regola del debito. E' per questo che, nonostante la richiesta di correzione verrà aggiornata, potrebbe non essere molto diversa dallo 0,7% che metteva l'Italia al riparo da una procedura per squilibri macroeconomici.

Per quanto riguarda i tempi dell'esame delle leggi di stabilità, la Commissione ha 15 giorni per rinviare ai Governi quelle che si allontanano troppo dalle sue indicazioni di giugno. Considerando che i suoi target saranno rivisti a breve, è facile ipotizzare che potrà accontentarsi anche di uno sforzo intermedio. Se non riscontrerà grossi scostamenti, il giudizio completo arriverà intorno alla metà di novembre, quando saranno pubblicati anche il rapporto sugli squilibri macroeconomici e quello sulla crescita. Gli esami, quindi, non finiscono.

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