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Pagamenti Pa: Tajani, saldo debiti pregressi ancora lontano

Pagamenti Pa: Tajani, saldo debiti pregressi ancora lontano

Katainen risponde a interrogazione: liquidati 31,3 mld

BRUXELLES, 28 ottobre 2014, 15:03

Redazione ANSA

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"Sugli arretrati della Pubblica amministrazione continua a regnare la più grande confusione, con aggiornamenti periodici da parte del Governo italiano che, per quanto utili, non danno mai una visione completa di quella che è davvero la situazione. Di certo comunque il saldo di tutti i debiti nei confronti delle imprese resta ancora lontano". E' quanto sottolinea in una nota il vicepresidente del Parlamento Ue Antonio Tajani (Fi) dopo aver ricevuto dal commissario per gli affari economici Jyrki Katainen la risposta alla sua interrogazione sul pagamento dei debiti arretrati della Pa.

"Rilevo in primo luogo che l'Italia - osserva Tajani - continua a non rispondere alla richiesta della Commissione europea, di ormai 18 mesi fa, di fornire ufficialmente i dati completi sullo stock di debito arretrato. È curioso inoltre constatare che la Commissione ha dovuto servirsi dei comunicati stampa del ministero dell'economia per avere qualche dato ufficiale".

Nella sua risposta Katainen afferma che "la Commissione segue attentamente il piano dell'Italia per smaltire lo stock dei debiti commerciali accumulati. Il 23 settembre 2014 il ministero dell'Economia e delle Finanze ha fornito informazioni sulla situazione, inclusa una valutazione dello stock dei debiti commerciali pregressi. Secondo il ministero - scrive ancora Katainen - fino a tale data sono stati pagati ai creditori 31,3 miliardi di euro su un totale di 56,8 miliardi accantonati per rimborsare gli arretrati del 2012 e 2013".

"Al momento - rileva da parte sua Tajani - occorre far fede sulla stima di Banca d'Italia: lo Stato al 31.12.2012 doveva 90 miliardi ai suoi fornitori, solo 31,3 sono stati pagati al 23 settembre 2014, ne restano quindi ancora circa 60 miliardi da saldare, senza tenere conto del fatto che ulteriori arretrati potrebbero essersi accumulati dopo il 31 dicembre 2012 La realtà dei fatti - conclude il vicepresidente del Pe - è quindi una volta di più ben diversa dalle promesse sparse a piene mani dal Governo".

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