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Accordo Italia-Ue su fondi strutturali per 44 mld

Coesione, sviluppo rurale e pesca i settori interessati

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 29 OTT - Sì di Bruxelles all'accordo di partenariato con l'Italia, documento in cui si delinea la strategia nazionale per la spesa di 44 miliardi di fondi Ue, 32,8 dei quali per le politiche di coesione, mentre i restanti per il Fondo di sviluppo rurale (10,4 mld) e quello della Pesca (537,3 mln). Linfa vitale per la ripresa. Il via libera della Commissione Ue arriva dopo "sei mesi di negoziato" per superare varie criticità per la spesa dei 44 miliardi di fondi europei che arrivano in Italia con la programmazione 2014-2020, secondo quanto spiegato in una conferenza stampa Nicola De Michelis della Dg per le politiche regionali. La capacità amministrativa è stato uno dei principali scogli da superare. L'Italia ha risolto la questione anche "impegnandosi politicamente, per quanto riguarda gli stanziamenti delle politiche di coesione, a presentare per ciascun piano operativo regionale (Por) e nazionale (Pon) uno specifico piano di rafforzamento amministrativo (Pra)".

Per evitare la dispersione delle risorse - altro punto di criticità - si è arrivati ad una riduzione dei campi di intervento, attraverso "concentrazioni tematiche", con particolare attenzione ai temi di ricerca e dell'innovazione del sistema produttivo.

L'Italia, assieme a Spagna, Regno Unito, Belgio, è uno degli ultimi Paesi Ue ad avere l'ok di Bruxelles all'accordo di partenariato. Ultima in assoluto è l'Irlanda. "Ora che è stato adottato l'accordo di partenariato con l'Italia, per dare il via effettivo alla programmazione, dobbiamo analizzare i programmi operativi nazionali (Pon) e quelli regionali (Por)". "Per le politiche di coesione allo stato mancano all'appello i programmi di Campania, Calabria e Sicilia" ultimi in assoluto in Ue assieme ad un programma svedese, spiega Nicola De Michelis della direzione generale della Commissione europea per le Politiche regionali. Su 300 programmi operativi tra regionali e nazionali a livello Ue, una quarantina saranno "adottati" entro fine anno, un'altra sessantina saranno "chiusi" entro l'anno con "l'adozione il prossimo anno", mentre tutto il resto "non sarà adottato prima di metà del 2015", con un ritardo nell'inizio della programmazione.

Secondo quanto spiegato, una prima parte di programmi italiani, una decina in tutto, dovrebbero essere nel gruppo dei sessanta che saranno definiti a fine 2014 per essere poi adottati a inizio 2015.(ANSA).

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