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Gozi, a febbraio vertice straordinario piano investimenti

Gozi, a febbraio vertice straordinario piano investimenti

Neutralità contributi piano Juncker è primo passo,assenso dei 28

BRUXELLES, 16 dicembre 2014, 19:41

Redazione ANSA

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Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha intenzione di convocare a febbraio un vertice straordinario "in cui si tornerà sul tema del piano di investimenti in modo più dettagliato ed operativo". Lo riferisce il sottosegretario agli affari europei, Sandro Gozi, al termine del Consiglio Affari Generali. L'appuntamento di fatto avrà sul tavolo le proposte legislative per il piano ed il fondo di investimenti da 315 miliardi annunciato il mese scorso da Jean Claude Juncker alla plenaria del Parlamento europeo. Sul tema della "neutralità" dei contributi nazionali al fondo per gli investimenti annunciato da Juncker per il piano da 315 miliardi, che non dovrebbero essere calcolati nel deficit e nel debito ai fini del Patto di stabilità, c'è stato "grandissimo consenso" tra i 28 riuniti nel Consiglio Affari generali e dovrebbe essere "esplicitamente approvato" nelle conclusioni del vertice. Lo riferisce Sandro Gozi, sottosegretario agli affari europei e presidente di turno del Consiglio. L'affermazione del principio della neutralità dei contributi per Gozi è "un passo avanti molto importante" che va "nella direzione di considerare diversamente la spesa corrente da quella per investimenti".

Sembra ancora lunga però la strada per arrivare al punto in cui la Ue decida di considerare anche gli investimenti nazionali fuori dal calcolo di deficit e debito. "E' un processo che si è aperto grazie alla nostra presidenza e chge adesso deve continuare", spiega Gozi che indica un percorso a tappe fino a giugno con cui "verrà organizzata una nuova e migliore governance economica": prima con la comunicazione della Commissione sulla flessibilità "all'inizio del nuovo anno", poi col vertice straordinario di febbraio sulla proposta legislativa per il piano di investimenti, quindi tra marzo e giugno si dovrà - secondo Gozi - "discutere la revisione formale della strategia Europa 2020" mentre "in giugno avremo la presentazione da parte di Juncker, Draghi, Dijsselbloem e Tusk del nuovo rapporto sulla governance". Quest'ultimo documento, riprenderà i temi del primo rapporto dei quattro presidente presentato nel 2012, in cui si parlava di unione bancaria, unione economica, unione dei bilanci e unione politica. "E' stato realizzato per un quarto (l'unione bancaria, ndr)" osserva Gozi aggiungendo che "per tre quarti il lavoro è ancora da fare".

E l'Italia in questo percorso "continuerà a porre il tema della flessibilità" inteso come "concretizzazione di quello che diciamo". "Non possiamo pensare di gestire l'euro in base ad una logica aritmetica. Dobbiamo passare ad una logica di politica economica" specifica il sottosegretario agli affari europei. "Significa applicare la maggiore flessibilità laddove c'è l'accordo comune che si tratta di spesa per investimenti e c'è una valutazione comune dell'importanza, della credibilità e dell'efficacia dei processi di riforma strutturale a livello nazionale".

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