Diversi i nodi che le due squadre di negoziatori devono sciogliere, tra cui Igp, auto e protezione degli investimenti, su cui pesa la pressione esercitata dai contemporanei negoziati in corso per gli accordi di libero scambio con gli Usa e Ue.
Sul fronte delle indicazioni di origine protetta Tokyo ha adottato una legge "che può aiutare a dare un quadro legale alle discussioni" con l'Ue, spiegano le fonti comunitarie, ma ancora non si sa "come verrà concretamente attuata". In ogni caso "non ci aspettiamo una forte resistenza alle nostre richieste di protezione delle indicazioni geografiche, perché quasi tutti i nomi non sono utilizzati in Giappone", anzi "pensiamo di poter avanzare con un buon accordo per l'Ue" e per questo "siamo pronti a considerare sensibilità specifiche giapponesi in aree in cui noi non esportiamo o quasi". Tokyo ha indicato come aree sensibili per sé la carne suina, bovina, zucchero, latte e amidi. Sul fronte auto, invece, "l'obiettivo è raggiungere un piano di gioco comune in entrambi i mercati", hanno spiegato le fonti, in particolare nelle barriere tariffarie e non. Quanto a un periodo transitorio, al momento non è ancora stato preso in considerazione "perché non siamo ancora arrivati a questo stadio delle discussioni". Per quanto riguarda invece la clausola per la protezione degli investimenti nella regolamentazione delle dispute (Isds), questa è oggetto di una "chiara richiesta" da parte del Giappone e rientra nel mandato negoziale della Commissione, ma è ora in battuta di arresto dopo le polemiche legate al Ttip dove il suo negoziato è al momento sospeso.
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