Le norme europee armonizzate contenute nella direttiva sono intese ad accrescere la trasparenza delle attività dei gestori di fondi di investimento alternativi (GEFIA) e dei fondi da essi gestiti. La direttiva è stata recepita parzialmente da entrambi gli Stati membri. Nel caso dell'Italia non sono state ancora notificate importanti misure concernenti le condizioni di accesso e di autorizzazione dei gestori di fondi alternativi, nonché le norme sui depositari, sulla gestione e la commercializzazione di fondi alternativi e sulla vigilanza.
Nemmeno l'Estonia ha notificato determinate norme applicabili all'autorizzazione di gestori di fondi alternativi, né le norme applicabili ai depositari. L'Italia e l'Estonia avevano tempo fino al 22 luglio 2013 per attuare la direttiva nel proprio ordinamento giuridico nazionale. La Commissione emette pertanto un parere motivato per entrambi i paesi. In caso di inottemperanza entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia e di proporre la comminazione di una sanzione pecuniaria a norma dell'articolo 260, paragrafo 3, del TFUE.
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