La relazione denuncia come le asimmetrie tra i diversi sistemi fiscali all'interno del mercato unico e l'attuale mancanza di cooperazione tra Paesi membri creino diverse opportunità di elusione fiscale. Questo genera una serie di asimmetrie che consentono una pianificazione fiscale aggressiva, doppie deduzioni e una doppia non imposizione a vantaggio esclusivo delle multinazionali. Gli eurodeputati giudicano negativamente anche i cosiddetti "patent box", più adatti a trasferire i redditi delle società che a stimolare l'innovazione per l'economia europea. Bocciato, inoltre, l'accordo raggiunto al Consiglio il 6 ottobre 2015, il quale impedirebbe di trarre tutti i vantaggi dallo scambio automatico di informazioni relative ai ruling. Gli eurodeputati invitano anche la Commissione europea a proseguire i negoziati in corso con San Marino, Monaco, il Liechtenstein e Andorra, nonché ad effettuare un'indagine sul ruolo svolto dalle istituzioni finanziarie nel favorire pratiche fiscali dannose. Sempre alla Commissione europea, viene chiesto di accelerare la presentazione delle modifiche legislative per la rapida istituzione di una base imponibile consolidata comune per le società (CCCTB) a livello dell'Ue e un'urgente riforma del Codice di condotta in materia di tassazione delle imprese e del gruppo responsabile della sua applicazione. Sempre per contrastare pratiche fiscali scorrette, gli eurodeputati chiedono alla Commissione di estendere le indagini ad altre società multinazionali citate nello scandalo Luxleaks.
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