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Banche:Hill, schema assicurazione depositi è parte pacchetto

Banche:Hill, schema assicurazione depositi è parte pacchetto

Gualtieri, necessario avanzare. Nouy,ancora differenze su bailin

BRUXELLES, 29 aprile 2016, 14:18

Redazione ANSA

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Bisogna proseguire sullo schema di assicurazione dei depositi (Edis) perché questo è "parte di un pacchetto equilibrato dove i passi per condividere i rischi e ridurli vanno mano nella mano". E' il messaggio lanciato dal commissario Ue alla stabilità finanziaria Jonathan Hill alla prima conferenza del Single resolution board (Esr), sottolineando l'importanza di essere tornati a parlarne all'Ecofin informale di Amsterdam grazie alla spinta della presidenza olandese dell'Ue. La "terza gamba" dell'Unione bancaria, dopo la supervisione unica e il meccanismo unico di risoluzione, ha ricordato Hill, dovrà essere "neutrale nei costi per le banche perché i contributi" allo schema unico di garanzia sui depositi "sarebbero dedotte da quello che le banche pagano nei loro schemi nazionali di garanzia" e allo stesso tempo "si sarebbero forti salvaguardie contro l'azzardo morale".

"Dobbiamo fornire un backstop a lungo termine credibile per il meccanismo unico di risoluzione". E' il monito del commissario Ue alla stabilità finanziaria Jonahan Hill, ricordando che i ministri dei 28 "si sono impegnati per questo nel 2013", con un sistema nuovo operativo dal 2024 ma che da inizio anno è in funzione solo un sistema di finanziamento ponte per il periodo transitorio. Per questo, ha sottolineato Hill, "è importante che incominciamo il lavoro tecnico per sviluppare il backstop comune", in quanto si tratta di una "questione di fiducia". "Non dobbiamo sottovalutare quanto sia una sfida passare dal bail-out al bail-in" e per questo "i prossimi mesi e anni non saranno sempre facili", ha concluso.

"La creazione di un sistema comune di garanzia sui depositi è necessario, ma siamo ancora lontani dalla sua realizzazione". E' il monito lanciato dal presidente della commissione affari economici dell'Europarlamento Roberto Gualtieri alla prima conferenza del Single Resolution Board (Srb), sottolineando che "nella fase attuale c'è un disequilibrio evidente tra il trasferimento delle competenze di supervisione e risoluzione a livello Ue, e le funzioni di finanziamento che rimangono essenzialmente o principalmente a livello nazionale". Per questo è "necessario avanzare anche con la creazione di uno schema comune di garanzia per i depositi, che è chiave nel promuovere lo stesso livello di fiducia nella protezione dei depositi per tutte le banche, a prescindere dalla loro localizzazione". E nel momento in cui il pilastro della risoluzione bancaria non è ancora completato con un backstop comune, questa "assenza può minare la credibilità dell'intero quadro", per questo, ha avvertito Gualtieri, "deve essere attuato senza ritardi, possibilmente attraverso una linea di credito dell'Esm verso il Single Resultion Fund" come già suggerito dal Rapporto dei 5 presidenti.

Perché funzioni appieno il nuovo sistema che evita ai contribuenti di pagare per il salvataggio delle banche, vanno bene informati i cittadini sul meccanismo del bail in. E gli stati membri devono pienamente applicare le nuove regole Ue sulla risoluzione bancaria. E' il messaggio lanciato dal commissario Ue alla stabilità finanziaria Jonathan Hill alla prima conferenza del Single resolution board (Srb). "I creditori avranno bisogno di capite i rischi a cui sono esposti" e "sapere come una possibile risoluzione possa dare risultati e cosa possa significare per i loro investimenti", perché "gli azionisti, gli obbligazionisti e i creditori, ovvero quelli che dovranno partecipare al bail in, devono capire chiaramente che le regole sono cambiate" e "cosa significa per l'uomo e la donna della strada". Intanto gli stati membri devono "attuare tutta la legislazione che è già stata concordata", per questo "stiamo facendo pressione su tutti gli stati membri perché agiscano, e ci stiamo arrivando, ma ci sono ancora tre Paesi che non sono ancora arrivati alla linea d'arrivo", ha sottolineato Hill. Si tratta di Belgio, Slovenia e Polonia nei cui confronti la Commissione ha aperto procedure d'infrazione.

"Ci sono ancora troppe differenze nei trattamenti nazionali che aggiungono incertezza" per consumatori e creditori nel momento in cui scatta il bailin. E questo perché a livello Ue è stato legiferato tramite una direttiva anziché con un regolamento, in quanto più rapida. Così il presidente del board del Meccanismo unico di supervisione (Ssm), aggiungendo che le attuali modalità di investimento in titoli bancari "quando sono troppo ampi con i nuovi modelli del 'bail-in' devono essere riconsiderate", e per questo "le autorità del mercato hanno un lavoro molto importante da fare per la protezione dei consumatori nel settore retail".

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