BRUXELLES - "Oggi c'è bisogno di vedere se si ratifica questo accordo, che comunque è sempre da considerare un primo passo". Così il premier Matteo Renzi, uscendo dal pre-vertice socialista parla del via libera che oggi il Consiglio darà al piano Juncker. Piano che, aveva detto arrivando nella capitale belga, "va nella nostra direzione nel considerare gli investimenti fuori dal Patto" di stabilità e crescita.
Il premier è a Bruxelles per partecipare al consiglio Ue. Prima dell'inizio dei lavori del vertice europeo, Renzi è intervenuto all'Italian Innovation Day, evento promosso dalla Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea, dall'Agenzia per l'Italia digitale e da Digital Champion Italia che chiuderà il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Ue.
"La Russia deve essere portata fuori dall'Ucraina e dentro le grandi questioni internazionali", una "Russia in difficoltà non serve a nessuno". Così Renzi che alla domanda se ci saranno nuove sanzioni, ha risposto: "assolutamente no". "Sulla Russia - ha proseguito - noi proseguiamo con la nostra posizione storica: occhio a non immaginare un potere salvifico della politica come è stata improntata in questi mesi", bisogna fare "una riflessione sulla Russia diversa da quella fatta fino ad oggi".
L'intervento di Renzi all'Italin Innovation Forum. "Gli italiani devono tornare a credere in se stessi" e anche in Italia, nonostante il suo passato molto presente, si deve e si può "pronunciare la parola futuro", ha detto Renzi. Ad un pubblico composto in parte di giovani italiani di Bruxelles, Renzi ha detto che l'Italia è oggi "un paese pronto a tentare di far ritornare" chi è andato all'estero. Il presidente del Consiglio ha spiegato che è "un casino pronunciare la parola futuro in Italia, è difficile dove c'è il Colosseo, dove c'è stato il Rinascimento, dove la bellezza ha fatto quello che nessun altro ha immaginato di fare, da Venezia alla Sicilia". "Anche il Italia si può pronunciare la parola futuro", ha concluso.
"Siamo nelle condizioni di poter riportare l'Italia dove deve stare. Ha un sacco di problemi, li dobbiamo affrontare, li stiamo affrontando. In 9 mesi abbiamo fatto un pacchetto importante. Nessun paese in Europa ha mai fatto tanto tutto insieme". Cosi' ha ricordato il pacchetto di riforme fatto dal governo e quelle in cantiere.
"Nel 2015 agiremo perché la buona scuola non sia più solo uno slogan ma divenga un dato di fatto". Renzi ha spiegato che "la grande sfida educativa parte dalla scuola". "Da dove riparte una comunità? Dalla scuola", ha aggiunto ricordando che proprio il sistema educativo è l'obiettivo dei talebani che "vanno a bombardare con lucida follia".
Poi scherza: "Ora devo andare, mi attende un fondamentale pre-vertice del Pse, poi il vertice europeo, poi la conferenza stampa dopo vertice: insomma una botta di vita". Così Matteo Renzi scherzando lascia i lavori dell'Italy Innovation Day 2014 di Bruxelles sottolineando che 'una botta di vita' è "l'hashtag della giornata che abbiamo già twittato".
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