In vista della presentazione della
proposta della Commissione europea sul bilancio pluriennale
dell'Ue per il post 2020 (attesa per il prossimo 2 maggio): "Non
stiamo pensando tanto alla condizionalità dei fondi ma a degli
incentivi. Chi ha accolto positivamente i flussi migratori avrà
più risorse, chi invece ha detto 'no grazie', ne avrà un po'
meno". A dirlo è Nicola De Michelis, capo gabinetto della
commissaria europea per le politiche regionali Corina Crețu,
spiegando che si tratta di un modo "per aggirare la questione e
renderla più gestibile politicamente".
Per poter distribuire al meglio le risorse disponibili "stiamo
cercando di costruire un cocktail di indicatori con Pil, tasso
di disoccupazione, livelli di povertà e formazione ma anche
altri più economici e legati alla ricerca", ha aggiunto De
Michelis rispondendo a una domanda sulla condizionalità
macroeconomica rivoltagli al termine del suo intervento al
convegno dal titolo 'La Politica di coesione verso il quadro
finanziario pluriennale post 2020' organizzato da Parlamento
europeo e Commissione europea.
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