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Terrorismo:dossier su dati passeggeri riparte in salita a Pe

Questione tra le più controverse tra quelle sotto esame

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 11 NOV - Polizie e ministri degli Affari interni europei ne indicano l'assoluta "necessità" per lottare contro il terrorismo e contrastare il fenomeno dei 'foreign fighters', ma per il dossier sul 'Passenger name record' Ue (Pnr, ovvero l'obbligo di registrare i dati dei passeggeri in area Schengen) la strada all'Europarlamento riparte in salita.

La commissione Libertà civili, giustizia e Affari interni (Libe) è tornata a dibattere dell'argomento oggi, per la prima volta dopo la bocciatura della proposta di direttiva dell'aprile scorso: il file sul Pnr è infatti in ballo ormai dal 2011, e attualmente considerato come il "più controverso" tra quelli all'attenzione della Libe, come osserva lo stesso presidente della commissione, il laburista britannico Claude Moraes (S&D).

Nel vertice dei leader Ue di agosto era stata sottolineata la necessità di arrivare ad un accordo sul dossier entro fine anno, mentre all'ultimo consiglio Affari interni di ottobre era stata ribadita la necessità di avviare velocemente un negoziato per un confronto a tre (Consiglio, Commissione ed Europarlamento). La sfida che sta di fronte è riuscire a "trovare un giusto equilibrio che tenga conto sia dei diritti dei cittadini, che della sicurezza" e armonizzi quei sistemi di Pnr già costituiti a livello nazionale in 15 Stati membri, ha evidenziato più volte il relatore, il conservatore britannico Timothy Kirkhope (Ecr).

Critica, la relatrice ombra Birgit Sippel (S&D): "Fino a quando i governi Ue si opporranno all'adozione di nuove regole sulla protezione dati, sarà impossibile per il Parlamento europeo passare un Pnr Ue prima della fine del 2014, come richiesto dal Consiglio europeo".

Nell'aprile scorso, la Corte di giustizia Ue ha dichiarato non valida la direttiva sulla conservazione dei dati perchè in violazione con i diritti fondamentali dei cittadini, e spiega Sippel "non vogliamo fare lo stesso errore due volte". Per questo si chiede un quadro normativo chiaro sul tema.

Intanto il 3 dicembre alla Libe è previsto un confronto sul tema col nuovo commissario a Immigrazione e Affari interni Dimitris Avramopoulos.

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