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Alfano, Ue non può perdere sfide immigrazione-economia

Intanto Estonia e Repubblica Ceca pronti ad accogliere profughi

Redazione ANSA LUSSEMBURGO
(ANSA) - LUSSEMBURGO, 9 LUG - "Lavoriamo per difendere l'Europa che è stata il nostro sogno quando eravamo ragazzi, per impedire che diventi l'incubo nell'età adulta. Oggi l'Europa gioca la sua partita decisiva su economia e immigrazione e non può perdere nessuna delle due sfide", così Angelino Alfano al suo arrivo all'informale dei ministri dell'Interno Ue.

"Un'Europa che non si fa carico dell'unità vera dell'Europa sotto il profilo economico e anche della solidarietà e responsabilità sotto il profilo dell'immigrazione - aggiunge - è un'Europa che non sarà mai più capita dai popoli europei". Sulla redistribuzione dei 60mila richiedenti asilo su scala europea, 20mila dai campi profughi e 40mila da Italia e Grecia "tutti vogliamo trovare una soluzione e la troveremo. Noi siamo pronti ad accogliere e continueremo col lavoro dei mesi scorsi", così il responsabile dell'Interno estone Hanno Pevkur arrivando alla riunione informale Affari interni Ue a Lussemburgo. Ciascun Paese potrebbe prenderne, dice il ministro estone "sulla base della propria economia e popolazione".

La Repubblica ceca è pronta ad accogliere 1.500 profughi entro il 2017. E' questo il mandato del governo ceco con il quale il ministro dell'Interno Milan Chovanec parte oggi per il Consiglio informale Gai a Lussemburgo su terrorismo e immigrazione. I primi migranti dovrebbero arrivare a settembre.

"La redistribuzione parziale dei profughi è il nostro aiuto indispensabile nell'attuale situazione di crisi, che corrisponde alle possibilità della Repubblica ceca. Non si tratta della soluzione del problema europeo della migrazione", ha detto il premier Bohuslav Sobotka. Secondo il governo, la Repubblica ceca accoglierà 100 profughi dalla Grecia e dall'Italia e altri 400 dai campi profughi situati in Giordania, Kurdistan e Siria. Il governo ceco desidera inoltre discutere con l'Ue la possibilità del rimpatrio dei profughi che non otterranno asilo nel Paese.(ANSA).

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