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Migranti: Ue, ricollocamenti da Italia indietro, lettera ai 28

Rimpatri insufficienti. Aprire tutti hotspot, meglio su impronte

Redazione ANSA BRUXELLES

(ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - "Nonostante il fatto che i ricollocamenti dall'Italia siano iniziati alcune settimane prima rispetto alla Grecia, questi sono ancora molto indietro rispetto" all'obiettivo dei 39.600 rifugiati in due anni. Così il rapporto della Commissione Ue. Finora sono stati ricollocati solo 279 migranti dall'Italia, con 200 richieste pendenti rimaste tuttora senza risposta. "Il basso tasso" di ricollocamenti, però, "è largamente dovuto ai limitati arrivi di migranti" con i requisiti per beneficiarne.

"Oggi ho inviato una lettera a ogni ministro dell'interno" dei 28 "con un messaggio chiaro", ovvero "dobbiamo cambiare marcia ai ricollocamenti" per cui "le decisioni prese devono essere attuate immediatamente". Così il commissario Ue Dimitri Avramopoulos di fronte al bassissimo numeri ricollocamenti Ue di rifugiati effettuato finora. "L'Italia ha compiuto oltre 14mila rimpatri di persone che non avevano diritto all'asilo nel 2015 e ha partecipato a 11 voli Frontex congiunti di richiedenti asilo respinti", ma "questo resta insufficiente nel contesto di oltre 160mila arrivi" nello scorso anno. Così il rapporto della Commissione Ue sull'Italia in cui si sottolinea che, se le strutture di ricezione sono "già ampiamente sufficienti" per i richiedenti asilo da ricollocare, sono invece "evidenti gravi carenze" di sistemazioni pre-rimpatri con solo 420 posti.

Nei due soli hotspot operativi in Italia, a Lampedusa e Pozzallo, la registrazione delle impronte digitali dei migranti "ha raggiunto un tasso del 100% per gli sbarchi più recenti".

Così il rapporto della Commissione Ue sull'Italia, segnalando il progresso dal 36% di settembre all'87% di gennaio. "Una volta pienamente operativi", si legge ancora, "ci si aspetta che gli hotspot in Italia abbiano una capacità di registrazione di impronte di 2.160 migranti al giorno, ben al di sopra della media di arrivi di gennaio".

E' "essenziale una decisione" sugli hotspot di Augusta e Porto Empedocle, di cui "i piani non sono ancora stati finalizzati", e questo "in vista del verosimile aumento dei flussi migratori durante l'estate". Così il rapporto della Commissione Ue sull'attuazione delle misure per l'emergenza migranti in Italia, in cui si sottolinea come "l'avvio previsto dei sei hotspot" in Italia "è stato lento, in parte per la necessità di costruirli da zero e carenze infrastrutturali, di personale e coordinamento". "Quando ci sarà la prossima valutazione" sulla procedura d'infrazione aperta contro l'Italia per la mancata raccolta delle impronte dei migranti, alla luce dei progressi fatti negli ultimi tempi "non ci sarà nessuna nuvola su questa questione che ha amareggiato il premier" Matteo Renzi. Così il commissario Ue agli affari interni Dimitri Avramopoulos, dicendo che l'Italia "sta facendo come tutti gli stati membri" per rispettare gli impegni e quindi "non c'è ragione di preoccuparsi".

Arriva però il secondo passo della procedura d'infrazione aperta a luglio 2013 contro l'Italia, perché non ha notificato le misure con cui ha trasposto la direttiva del 2011 sui 'residenti di lungo periodo' che estende le regole per prendere la residenza anche ai rifugiati. In base ad esse, chi ha l'asilo può acquisire la residenza permanente esattamente come i cittadini dei Paesi terzi, dopo cinque anni di soggiorno legale.

Bruxelles ha inviato la 'lettera di messa in mora' anche a Francia, Grecia, Lettonia e Slovenia per la stessa mancanza.

Intanto arriva il via libera di Bruxelles alla riprogrammazione di 124 milioni di euro di fondi Ue già assegnati all'Italia che ora potranno essere utilizzati per cofinanziare misure destinate al salvataggio in mare dei migranti. A dare il disco verde alla riallocazione di questa cifra proveniente dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) e ora destinata al programma operativo nazionale 'Sicurezza' dell'Italia è stata la commissaria alle Politiche regionali, Corina Cretu.

"Abbiamo già perso tempo" nel gestire la crisi dei rifugiati, "questo è un fatto ed è inaccettabile", soprattutto alla luce del fatto che "quest'anno un numero significativo di migranti potrebbe tentate di nuovo di raggiungere l'Europa". Così ha concluso il commissario Ue agli affari interni Dimitri Avramopoulos, mettendo in "chiaro" che "quei migranti che hanno diritto alla protezione saranno protetti ma non spetta loro decidere in quale stato membro, mentre gli altri che non ne hanno diritto saranno rimpatriati".(ANSA).

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