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Violenza donne: Corte Strasburgo conferma condanna a Italia

Ritardata la protezione in un caso di madre e figlio minacciati

Redazione ANSA STRASBURGO
(ANSA) - STRASBURGO, 19 SET - La Corte europea dei diritti umani ha rifiutato la richiesta del governo italiano di inviare davanti alla Grande Camera per un nuovo esame un caso di violenza domestica. Il 2 marzo scorso la Corte aveva condannato l'Italia per non aver agito con sufficiente rapidità per proteggere una donna e il figlio dal marito, che alla fine aveva ucciso il ragazzo e tentato di assassinare la moglie.

La condanna è quindi definitiva. A ricorrere a Strasburgo, nel 2014, era stata Elisaveta Talpis, cittadina rumena e moldava. Nel 2011 si era trasferita con il marito moldavo, la figlia e il figlio minorenni a Remanzacco, in provincia di Udine. Il 26 novembre 2013 il marito, ora in prigione, uccise il figlio e tentò di uccidere la donna. Evento preceduto da violenze, ripetute richieste d'intervento e una denuncia della donna. I giudici hanno stabilito a marzo che "non agendo prontamente", le autorità italiane hanno privato la denuncia di effetto. La Corte ha quindi riconosciuto alla ricorrente 30 mila euro per danni morali e 10 mila per le spese legali.(ANSA).

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