In Italia la disponibilità dei prestiti (fonte preferita di finanziamento per il 66% delle pmi) secondo le imprese è nel complesso diminuita (12%). La valutazione è peggiore solo in Austria (13%), Grecia (21%), Cipro (25%) e Slovenia (28%). Male anche sulle equity, maglia nera con Cipro, sulle garanzie (quarto maggior peggioramento dietro Grecia, Slovenia e Cipro) sulla volontà delle banche di concedere prestiti (quinto dietro Grecia, Olanda, Slovenia e Cipro), e sulle aspettative di disponibilità dei prestiti (settimo, valutazioni più negative in Grecia, Cipro ma anche Lussemburgo, Finlandia, Francia e Austria). Resta alto il tasso di rifiuto dei prestiti, al 19%, ma peggio succede alle imprese di altri 6 paesi (Olanda maglia nera con 39%, poi Lituania 36%, Grecia 27%, Lettonia 30%, Slovenia 24%, Irlanda 20%). L'Italia è anche al top tra i 28 paesi Ue per l'aumento dei tassi d'interesse, registrato dal 24% delle imprese tricolore, e seguita da Irlanda, Slovenia, Cipro (tutti 19%), e Gran Bretagna (17%), mentre dall'altra parte della classifica i prestiti sono diminuiti di più per le pmi in Svezia (44%), Belgio (42%) e Germania (39%). E, con l'aumentare dei tassi, diminuisce anche la dimensione dei prestiti: a fronte di una media Ue positiva che segnala un aumento per il 5% delle pmi, in Italia invece questi si fanno più piccoli per il 2%, posizionando il paese quinto a partire dal fondo dietro Olanda (5%), Cipro (9%), Grecia (13%) e Slovenia (25%). Oltre ai costi di finanziamento, aumentano per le aziende italiane anche gli altri: l'Italia è il terzo paese con più imprese (oltre una su due, 51%) che hanno registrato aumenti rispetto all'anno precedente. Peggio solo a Cipro (65%) e in Slovenia (52%). Il problema principale per le imprese italiane, quindi, non è più l'accesso al credito (14%, media Ue 13%): a preoccupare di più sono i costi di produzione o del lavoro (20%), poi la regolamentazione (16%), il trovare consumatori e la concorrenza (entrambi 15%). Particolarmente importante per le pmi italiane, quindi, insieme a quelle croate, è rendere le misure pubbliche già esistenti a loro sostegno più semplici da ottenere.
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