Lo studio della commissione Econ rivela un quadro molto variegato in Europa, che vede la tassazione variare dallo zero in Paesi come Malta al 15% come nel modello francese. Diverso anche da Stato a Stato il trattamento delle spese e le detrazioni previste. Nel caso dell'Italia, le norme prevedono un'agevolazione fiscale per "brevetti, marchi, software protetto da copyright, disegni e modelli giuridicamente tutelati" pari al 30% nel 2015, al 40% nel 2016 e al 50% dal 2017 di tali redditi.
L'Italia, secondo lo studio, fa parte del primo gruppo di regimi individuati - insieme a Belgio, Paesi Bassi e Gran Bretagna - quelli più mirati a incentivare ricerca e sviluppo e innovazione. L'altro modello - Cipro, Francia, Ungheria - cerca di attrarre tutte le forme di beni immateriali.
Secondo gli esperti del Parlamento europeo, un sistema non uniforme a livello Ue non fa altro che agevolare "le pianificazioni fiscali aggressive delle multinazionali" che "cercano di sfruttare le falle dei due modelli". A questo riguardo, la Commissione europea è al lavoro da tempo a un sistema di tassazione comune per le imprese.
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