Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fca: Ue, spetta a stati membri chiarire su emissioni

Commissione è facilitatore, non ancora ricevuto nulla da Berlino

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 23 MAG - Spetta agli stati membri discutere e chiarire fra loro, e non con i costruttori, nel caso ci sia un modello auto omologato in un Paese ma che secondo l'autorità di un altro non rispetta le norme. Lo sottolinea la Commissione Ue sul caso Fca sollevato dal ministero dei trasporti tedesco, ricordando che la direttiva in vigore "prevede un meccanismo che consente a uno stato membro di contestare l'omologazione data da un altro stato membro".

Secondo i test effettuati da Berlino dopo lo scandalo Volkswagen sulle emissioni, la Fiat 500 X di Fca, omologata in Italia, non sarebbe conforme. La casa automobilistica non si è presentata alla convocazione di Berlino. "E' prima di tutto un dialogo tra i due stati membri coinvolti", ricorda le regole Bruxelles, "con l'obbligo di tenere la Commissione informata e la possibilità per questa di facilitare una soluzione se non viene trovata un'intesa". Finora "non abbiamo ricevuto nessuna lettere da parte delle autorità tedesche su Fca, quando la riceveremo la studieremo attentamente e vi daremo il seguito adeguato".

La Commissione Ue, con lo scoppio dello scandalo Volkswagen, aveva invitato tutti gli stati membri a compiere indagini per verificare la presenza del software illegale che 'trucca' le emissioni diesel. Finora però, ha lamentato Bruxelles, solo Gran Bretagna e Germania hanno pubblicato, rispettivamente il 21 e 22 di aprile scorsi, i loro rapporti. "Siamo in stretto contatto con le autorità, dobbiamo capire quali veicoli sono stati testati e come, quali protocolli sono stati utilizzati e come sono stati interpretati", ha sottolineato la portavoce della commissaria all'industria Elzbieta Bienkowska, sottolineando che "queste informazioni sono necessarie prima di poter fare commenti sui risultati annunciati". La Commissione, ha ricordato, "incoraggia gli stati membri a fare uso della metodologia comune elaborata con l'aiuto del Joint Research Centre" Ue "per riconfermare i risultati dei test nazionali".

Bruxelles ribadisce il divieto a usare i software illegali, e ricorda quindi che nel sistema attuale "la responsabilità di porre rimedio alle violazioni spetta allo stato membro in cui è stata data l'omologazione" al modello auto, e "nessun altro stato membro né la Commissione possono richiamare" gli eventuali veicoli coinvolti. Fosse verificato un problema con il modello di Fca che ha ricevuto l'omologazione in Italia, toccherebbe quindi a quest'ultima agire.(ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Ultimo aggiornamento: