Abete ha spiegato che la Cmu "corre il rischio di finire in mezzo al guado se non si accelera". Stesso discorso per gli investimenti che, se restano bassi, rischiano di far "rinsecchire la pur lenta ripresa del credito". Patuelli ha invece sottolineato l'esigenza di una verifica sull'Unione bancaria a due anni dalla nascita, perché è stata "pensata e avviata in una fase recessiva, tutta orientata ad alzare soglie requisiti e a complicare", ma oggi "occorre una svolta" che favorisca la crescita. Anche perché "queste regole stanno portando al risorgere di conflittualità finanziarie tra vecchi Stati nazionali, mentre occorre far crescere insieme l'Europa non accentuandone le differenze Nord-Sud".
Anche Farina ha espresso l'esigenza di una semplificazione delle regole, che cambi l'attuale "complicazione" che ricade sui clienti, i quali "si trovano una marea di informazioni che diventano poco fruibili". Ed ha ribadito la solidità del settore che "mostra segni di grande stabilità e sicurezza".
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