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Strasburgo, marito Carolina perde contro spot Lucky Strike

Bat non ha violato privacy Principe Hannover, niente indennizzo

Redazione ANSA STRASBURGO
(ANSA) - STRASBURGO, 19 FEB - Niente indennizzo al marito di Carolina di Monaco, il principe Ernst August di Hannover, da parte del gigante delle sigarette, la British American Tobacco.

Lo ha stabilito la Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo, secondo cui lo spot delle Lucky Strike diffuso nel 2000 in Germania non ha violato il suo diritto alla privacy. Nella pubblicità in tedesco si faceva riferimento in modo indiretto al reale, all'epoca noto per passare facilmente alle mani, rappresentando un pacchetto di sigarette accartocciato con la scritta "War das Ernst? Oder August?", basata sul doppio senso in tedesco della parola Ernst, sia 'serietà' che 'Ernesto' ("E' stato serio? Oppure August?"). La Bat, dopo la richiesta del marito di Carolina, ha ritirato la pubblicità, ma si è sempre rifiutata di pagare i circa 100mila euro di indennizzo che questo aveva chiesto al gigante del tabacco. Il principe di Hannover si è quindi rivolto a Strasburgo sostenendo che la Corte federale tedesca non ha garantito il suo diritto alla privacy, e in particolare quello della protezione del proprio nome quando nel 2008 stabilì che la British American Tobacco non aveva commesso alcun torto diffondendo la pubblicità in cui si usava il suo nome e fatti che lo concernevano. I togati di Strasburgo, però, non hanno sposato la sua tesi e hanno invece stabilito che la Corte federale tedesca ha trovato il giusto equilibrio tra il suo diritto alla privacy e la libertà d'espressione della società. La Corte di Strasburgo, infatti, è in primo luogo dell'opinione che la pubblicità abbia contribuito in qualche misura al dibattito di interesse generale. In secondo luogo, essendo il marito di Carolina una persona conosciuta, il suo diritto alla privacy non è forte come quello di una persona sconosciuta al grande pubblico. Inoltre i giudici ritengono che gli eventi usati nello spot erano già di dominio pubblico.

Infine, considerato il contenuto, la forma e l'impatto della pubblicità in questione, i giudici ritengono che l'immagine comunicata non era degradante e che l'allusione ai fatti concernenti il principe di Hannover era indiretta, tanto da rendere difficile poter stabilire una connessione certa con quanto accaduto al marito di Carolina di Monaco.(ANSA).

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