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Privacy:garanti Ue,positiva intesa con Usa ma per ora parole

Entro fine mese testi per valutare,ok temporaneo transfer dati

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 3 FEB - L'accordo raggiunto ieri tra Ue e Usa sulle nuove regole per tutelare la privacy dei cittadini europei i cui dati vengono trasferiti negli Stati Uniti "è un segnale molto positivo, ma che finora è solo un impegno verbale e di cui dobbiamo ancora ricevere il testo e analizzare il contenuto, in particolare l'aspetto della legalità vincolante" degli impegni presi. E' il monito lanciato dai garanti della privacy dei 28 per voce del presidente del Gruppo di lavoro ad hoc sull'articolo 29 Isabelle Falque-Pierrotin, che ha invitato la Commissione europea ha inviarle al più tardi "entro fine mese" il testo scritto dell'intesa in modo che "a fine marzo" le autorità garanti possano esprimere la loro valutazione in una plenaria straordinaria. "Fino ad allora", ha quindi annunciato Falque-Pierrotin, "potrà continuare ad avvenire il trasferimento dei dati dall'Ue agli Usa in base alle attuali clausole contrattuali in vigore". Nessuna interruzione quindi per le oltre 4mila imprese che sono toccate dalla questione, ma di fatto, ha ammesso la garante, queste potranno avere una certezza giuridica se quanto messo in piedi per continuare a effettuare il trasferimento dei dati è legale o no "solo a metà-fine aprile".

"Abbiamo bisogno di ricevere i documenti di questo accordo, perché per ora sono solo parole", hanno avvertito i garanti dei 28, "non sappiamo cosa copra esattamente l'intesa e vogliamo valutare se questo 'Privacy Shield' risponde alle più ampie preoccupazioni emerse dalla sentenza sul caso Schrems da parte della Corte di giustizia Ue". In base alle analisi effettuate dai garanti europei del sistema americano prima dell'intesa sul nuovo 'scudo' a tutela della privacy' che sostituisce il decaduto 'Safe Harbour', quattro sono le aree potenzialmente problematiche individuate nella legislazione Usa e a cui la nuova intesa dovrà essere in grado rispondere. Primo, chiarezza e trasparenza delle regole, secondo, la necessità e la proporzionalità dell'acceso ai dati Ue da parte dell'intelligence Usa, poi l'indipendenza di un meccanismo di supervisione dell'applicazione delle regole e, infine, un sistema efficace di compensazione per i cittadini europei i cui dati venissero trattati in violazione delle regole. (ANSA).

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